La Corte penale internazionale avvia un'indagine esterna sul procuratore capo Khan
Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan sarà sottoposto a un'indagine esterna per presunti abusi sessuali. L'organo di controllo interno del tribunale aveva già aperto un caso, poi chiuso entro cinque giorni.
Khan ha negato categoricamente le accuse di aver tentato di costringere una sua assistente a una relazione sessuale. Le affermazioni giungono nel contesto di una campagna di intelligence israeliana volta a screditare l'azione penale della Corte contro Benjamin Netanyahu per presunti crimini di guerra a Gaza.
Chi condurrà l'indagine sul procuratore capo della Cpi
L'indagine esterna è stata approvata questa settimana durante una riunione dell'organo di controllo della Corte, l'Assemblea degli Stati parte dello Statuto di Roma, secondo tre persone che hanno familiarità con la questione e che hanno parlato con l'agenzia Associated Press (Ap) a condizione di anonimato, per discutere le deliberazioni a porte chiuse.
Non è chiaro chi esattamente condurrà l'indagine, hanno detto le fonti, sottolineando che le possibilità includono funzionari delle forze dell'ordine europee e uno studio legale.
Si è parlato anche dell'organo di controllo interno delle Nazioni Unite per tale indagine, ma questo potrebbe andare incontro a conflitti d'interesse perché la moglie di Khan, un importante avvocato per i diritti umani, ha precedentemente lavorato presso l'agenzia in Kenya indagando sulle molestie sessuali.
Né Päivi Kaukoranta, diplomatico finlandese attualmente a capo dell'organo di controllo della Cpi, né l'avvocato di Khan hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.
Due impiegate hanno riferito alla Corte dei presunti abusi
L'inchiesta di Ap ha rivelato che due impiegati del tribunale, con cui la presunta vittima si è confidata, si sono fatti avanti con le accuse a maggio poche settimane prima che Khan chiedesse un mandato d'arresto contro Netanyahu, il suo ministro della Difesa di allora Yoav Gallant e tre leader di Hamas con l'accusa di crimini di guerra (Ismail Haniye, Yahya Sinwar e Mohammad Deif, tutti e tre uccisi nel frattempo da operazioni mirate israeliane). Una commissione di tre giudici sta ora valutando la richiesta.
L'Ap ha riferito che Khan ha viaggiato spesso con la donna dopo averla trasferita nel suo ufficio da un altro dipartimento presso la sede della Cpi a l'Aia.
Durante un viaggio all'estero, Khan avrebbe chiesto alla donna di riposare con lui su un letto d'albergo e poi l'avrebbe "toccata sessualmente", secondo i documenti dell'informatore condivisi con l'organo di controllo del tribunale e visti dall'Ap. In seguito, alle 3 del mattino si è recato nella sua stanza e ha bussato alla porta per dieci minuti.
Tra gli altri comportamenti non consensuali citati nei documenti, c'è stato quello di chiudere a chiave la porta del suo ufficio e di infilarle la mano in tasca. Le avrebbe anche chiesto in diverse occasioni di andare in vacanza insieme.
Dopo che le due colleghe hanno denunciato il presunto comportamento, l'organo di controllo interno del tribunale ha intervistato la donna, che però ha rinunciato a sporgere denuncia a causa della sua sfiducia nei confronti dell'organo di controllo, secondo l'indagine dell'Ap. Khan non è mai stato interrogato e l'indagine dell'organo di controllo è stata chiusa entro cinque giorni.
Sebbene l'organo di controllo del tribunale non sia stato in grado di stabilire l'esistenza di un illecito, in una nota ha esortato Khan a ridurre al minimo i contatti con la donna per proteggere i diritti di tutte le persone coinvolte e salvaguardare l'integrità del tribunale.
L'intelligence israeliana ha preso di mira la Cpi negli ultimi dieci anni
Sotto Khan, la Cpi è diventata più decisa nel combattere i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra e le atrocità correlate. Lo scorso settembre, dopo l'apertura di un'indagine sulle atrocità russe in Ucraina, il tribunale ha subito un attacco informatico che ha impedito al personale di lavorare per settimane. Il tribunale ha anche assunto uno stagista che è stato successivamente accusato negli Stati Uniti di essere una spia russa.
Anche Israele ha condotto una propria campagna di influenza da quando la Cpi ha riconosciuto la Palestina come membro e nel 2015 ha aperto un'indagine preliminare sulle azioni di Israele.
Il quotidiano londinese The Guardian e diversi organi di informazione israeliani hanno riferito quest'estate che negli ultimi dieci anni le agenzie di intelligence israeliane avrebbero preso di mira il personale di alto livello della Cpi, mettendo anche sotto sorveglianza il predecessore di Khan e presentandosi a casa sua con buste piene di denaro per screditarla.
Un'indagine esterna andrebbe oltre quanto proposto da Khan che, in seguito al rapporto dell'Ap, ha chiesto all'organo di controllo interno della Cpi di indagare sulla questione e ha dichiarato che avrebbe collaborato pienamente.
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