Se gli alieni ascoltano, sentano Shakespeare: messaggio inviato nello spazio da Star Bottle
C’è una stella che da millenni non si muove, e un’umanità che da sempre cerca di andare oltre. È nell’incontro tra queste due costanti — la Stella Polare e l’uomo che osa guardare oltre la Terra — che nasce una delle iniziative più suggestive degli ultimi anni.
Il 30 dicembre 2025, la piattaforma italiana Star Bottle®, che consente di inviare messaggi nello spazio profondo, lancerà verso Polaris A un tributo senza precedenti: un estratto del Giulio Cesare di William Shakespeare, interpretato da una storica compagnia teatrale londinese.
Il passo scelto non è casuale. Nel celebre monologo, Cesare afferma: "Io sono costante come la stella polare, la cui qualità immutabile e fissa non ha eguali nel firmamento". Una dichiarazione di fermezza che, oggi, diventa metafora dell’umanità stessa: fragile, mutevole, ma ostinatamente desiderosa di lasciare un segno.
Un messaggio nel buio cosmico
Il video, realizzato in collaborazione con la Derby Shakespeare Theatre Company, è stato girato in un autentico teatro britannico, con attori in costume d’epoca. Il risultato è un ponte ideale tra passato e futuro, cultura classica e tecnologia, Terra e infinito.
Accanto a questo omaggio al Bardo, Star Bottle® trasmetterà nello spazio anche i messaggi personali di chi ha scelto di partecipare alla missione attraverso la piattaforma ufficiale. Un coro silenzioso di voci umane affidato al vuoto cosmico.
"Questa iniziativa rappresenta ciò che Star Bottle® è diventato: un crocevia tra emozione, cultura e tecnologia", spiega Domenico Zambarelli, CEO di Star Bottle®. "Giulio Cesare” parla di costanza e visione, gli stessi valori che ci guidano nel portare la voce umana oltre il nostro pianeta. È straordinario pensare che l’opera rappresentata per la prima volta 430 anni fa impiegherà esattamente 430 anni per raggiungere la sua destinazione stellare".
Shakespeare nello spazio, per chiunque ascolti
Per la regista Leni Robson, l’iniziativa ha un valore storico: "Essere la prima compagnia a trasmettere Shakespeare nello spazio è un onore immenso. Shakespeare trascende il tempo, e ora anche lo spazio. Se esistono nuovi pubblici, ovunque essi siano, speriamo possano percepire la bellezza e la forza della sua scrittura".
Il Giulio Cesare scelto per questa missione parla di potere, divisione, errori di percezione e pregiudizi: temi antichi, ma drammaticamente attuali. Forse universali.
Polaris, il faro del cielo (e del futuro)
La scelta di Polaris A non è solo poetica. Per secoli è stata la guida dei naviganti, oggi diventa simbolo di una nuova navigazione: quella interstellare. I messaggi lanciati a fine 2025 impiegheranno circa 430 anni per raggiungerla, trasformando l’iniziativa in un gesto di fiducia nel futuro remoto.
Non manca, inevitabilmente, una suggestione più ampia. Proprio mentre alcune antiche profezie - come quelle attribuite a Baba Vanga, che parlava di un possibile “contatto” nel 2026 - tornano ciclicamente nel dibattito popolare, l’umanità sceglie di parlare allo spazio non con armi o segnali tecnici, ma con arte e parole.
Non un messaggio di conquista, ma di identità.
La voce dell’umanità nel Deep Space
Il video del monologo sarà visibile sui canali social ufficiali di Star Bottle®, ma la sua destinazione finale non è uno schermo terrestre. È il buio profondo, il silenzio cosmico, l’eventualità — remota o immaginata — che qualcuno, un giorno, possa ascoltare.
Con questa missione, Star Bottle® rinnova il suo impegno a portare nello spazio profondo un messaggio semplice e potente: noi siamo qui, siamo stati qui, e abbiamo qualcosa di bello da dire.
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