Cosa chiedono gli europei all'Ue: le iniziative più strane dei cittadini

Dal 2012, i cittadini comuni godono del diritto democratico di chiedere la creazione di nuove leggi dell'Ue su questioni specifiche attraverso l'Iniziativa dei cittadini europei (Ice). Da allora sono state presentate 121 proposte, alcune delle quali davvero originali.
L'Ice consente a qualsiasi gruppo di cittadini di presentare alla Commissione europea proposte legislative su questioni di competenza dell'Ue.
Mentre la maggior parte delle proposte si concentra su questioni politiche serie come la salute, il benessere degli animali o i diritti dei consumatori, alcune sono in controtendenza e sono piuttosto strane.
Le domande hanno spaziato dalla richiesta di un divieto assoluto di allevamento di animali alla richiesta di istituire una speciale festività europea in onore dell'ex primo ministro italiano Mario Draghi, fino alla proposta di cantare l'inno europeo in esperanto.
Come funziona un'iniziativa dei cittadini europei
Ogni iniziativa dei cittadini europei deve essere proposta da almeno sette cittadini dell'Ue provenienti da altrettanti Stati membri. Una volta approvata l'iniziativa, i proponenti hanno dodici mesi di tempo per raccogliere un milione di firme di cittadini in età di voto. Le firme devono provenire da almeno sette Paesi dell'Ue, con un numero di firme che soddisfi una soglia minima nazionale in ciascun caso.
Le firme possono essere raccolte sia online che su carta. Una volta raccolto e verificato il numero necessario, la proposta viene formalmente presentata alla Commissione europea e al Parlamento europeo.
La Commissione deve rispondere entro sei mesi. Sebbene non sia obbligata a proporre una nuova legislazione, deve spiegare pubblicamente se intende agire sulla questione e, in caso contrario, perché ha scelto di non farlo.
Quali iniziative sono state approvate?
Attualmente sono sette le iniziative che stanno raccogliendo attivamente le firme. Tra queste, due stanno ricevendo un sostegno particolarmente forte. La prima, intitolata "Stop Destroying Videogames" (Stop alla distruzione dei videogiochi), mira a impedire agli editori di disabilitare a distanza i giochi dopo il loro rilascio. Questa pratica è comune con i giochi online che diventano poco redditizi una volta che il numero di giocatori diminuisce, lasciando i consumatori senza accesso ai prodotti che hanno acquistato.
La seconda, denominata "Stop Cruelty Stop Slaughter", chiede la chiusura graduale di tutti gli allevamenti di animali nell'Ue. Propone di ridurre il numero di tali allevamenti del 50 per cento ogni anno e di sostenere la transizione verso proteine di origine vegetale e carne prodotta in laboratorio.
Quest'ultima campagna per il benessere degli animali segue una tendenza più ampia. Delle dieci iniziative che finora hanno raggiunto la soglia di un milione di firme e hanno suscitato una risposta ufficiale da parte della Commissione, molte si sono concentrate sulla protezione degli animali o dell'ambiente.
Una chiedeva il divieto totale dell'allevamento di animali da pelliccia, mentre un'altra mirava a porre fine al commercio di pinne di squalo nell'Ue. Un'altra iniziativa chiede di vietare nell'Ue l'erbicida glifosato, ampiamente utilizzato e controverso. Un'altra esorta l'Ue a vietare l'uso di gabbie e stalle per le scrofe negli allevamenti, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita del bestiame.
Non tutte le iniziative si sono concentrate sui diritti dell'ambiente o degli animali. Una proposta particolarmente controversa chiedeva all'Ue di porre fine al finanziamento di qualsiasi attività che comportasse la distruzione di embrioni umani, cercando di fatto di limitare la ricerca che utilizza le cellule staminali embrionali, scatenando un dibattito sulla libertà scientifica e sulla bioetica.
Le iniziative dei cittadini più strane
Nel corso degli anni, alcune proposte si sono distinte non solo per la loro ambizione, ma anche per la loro eccentricità. Dal 2012 sono state registrate in totale 121 iniziative, 23 delle quali sono state respinte durante la fase di registrazione.
Tra le più insolite, nel 2012 è stata avanzata la proposta di far cantare l'inno europeo esclusivamente in esperanto, la lingua artificiale basata sulle radici delle principali lingue europee. La Commissione ha respinto la richiesta, sostenendo che non esisteva alcuna base giuridica a sostegno di un tale cambiamento.
Nel 2013, un'altra iniziativa chiedeva di vietare la prostituzione in tutta l'Ue. L'anno successivo, una proposta suggeriva addirittura di abolire il Parlamento europeo. Nel 2018, nel corso dei negoziati per la Brexit, un'iniziativa ha chiesto un referendum in tutta l'Ue sulla decisione del Regno Unito di uscire. Tutte le proposte sono state respinte dalla Commissione perché non esisteva una base giuridica all'interno del diritto dell'UE per attuare i cambiamenti proposti.
Altre proposte sono state accettate ma non hanno raccolto abbastanza firme per andare avanti. Tra queste, l'idea di dichiarare il 26 luglio "Giornata europea del whatever it takes", in omaggio a un discorso dell'ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. Ma l'iniziativa ha raccolto solo 254 firme, provenienti soprattutto da Italia e Francia.
Un'altra campagna, volta a limitare l'introduzione delle reti 5G, ha ottenuto più consensi, con oltre 83.000 sostenitori, ma è ancora lontana dal milione richiesto.
Anche le proposte per un reddito di base universale in tutta l'Ue sono state avanzate più di una volta. Sia il tentativo del 2013 che quello del 2020 non hanno raggiunto la soglia delle firme, il che suggerisce che l'idea non ha ancora ottenuto un sostegno diffuso tra gli europei.
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