26 Paesi dell'Ue rilasciano dichiarazione a sostegno di Kiev in vista dei colloqui in Alaska, senza l'Ungheria

I leader dell'Unione europea hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in vista del vertice Usa-Russia di venerdì prossimo per sottolineare il loro sostegno all'Ucraina. Tutti i leader dell'Ue hanno sottoscritto il testo, ad eccezione dell'Ungheria, che ha espresso riserve sull'idea.
La dichiarazione dei 26 Paesi dell'Ue ha accolto con favore gli sforzi del Presidente Trump per "porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e raggiungere una pace giusta e duratura e la sicurezza per l'Ucraina".
I leader hanno sottolineato che è necessaria una pace duratura nel rispetto del diritto internazionale, evidenziando l'integrità territoriale dell'Ucraina.
"I confini internazionali non devono essere modificati con la forza", si legge nella dichiarazione.
I leader hanno anche riflettuto sull'imminente vertice in Alaska tra Stati Uniti e Russia, affermando che il percorso di pace non può essere deciso senza l'Ucraina. Negli ultimi due giorni, l'Ue ha fatto pressione affinché il Presidente Zelensky fosse incluso nei colloqui e chiesto che qualsiasi soluzione diplomatica protegga gli interessi vitali dell'Ucraina e dell'Europa in materia di sicurezza.
Il testo ha anche dato un chiaro segnale della volontà dell'Ue di fornire ulteriore sostegno politico, finanziario e militare all'Ucraina per la sua autodifesa e ha richiesto garanzie di sicurezza per Kiev. Inoltre, si sono impegnati a sostenere il percorso dell'Ucraina verso l'adesione all'Ue.
L'Ungheria ha respinto l'idea della dichiarazione dell'UE prima del vertice in Alaska
La dichiarazione, redatta dal presidente del Consiglio dell’Ue António Costa e approvata ieri sera dai leader, non ha ottenuto il sostegno unanime: l’Ungheria ha infatti rifiutato di firmarla. "L’Ungheria non si associa a questa dichiarazione", si legge nel testo.
Contattato da Euronews per un commento, il governo ungherese non ha fornito risposte. Una fonte diplomatica europea ha spiegato che Budapest non ritiene opportuno rilasciare una dichiarazione congiunta dell’Ue prima dell’avvio dei colloqui.
In passato, l’Ungheria ha ripetutamente bloccato dichiarazioni europee a favore di un sostegno militare o finanziario all’Ucraina e di misure per facilitare l’ingresso di Kiev nell’Ue.
Il governo di Viktor Orbán sta inoltre conducendo una campagna attiva contro l'aspirazione all'Ue della nazione devastata dalla guerra, affermando che l'adesione dell'Ucraina sarebbe un disastro economico e di sicurezza per l'Ungheria e l'Europa. Il governo ungherese ha anche concluso un sondaggio non vincolante chiamato Voks2025 sull'adesione dell'Ucraina all'Ue, in cui il 95 per cento degli intervistati, più di 2 milioni di persone, si è detto contrario all'ingresso dell'Ucraina nell'Ue.
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