Tagli alle forniture di energia: la velata minaccia di Budapest a Kiev

Lunedì l'Ungheria ha minacciato velatamente di interrompere le forniture di energia elettrica all'Ucraina, mentre si inasprisce la disputa diplomatica sui danni all'oleodotto Druzhba, noto anche come oleodotto dell'Amicizia. Costruito negli anni Sessanta, è la più lunga pipeline del mondo: trasporta petrolio lungo circa quattromila chilometri dalla Russia verso l'Europa centrale.
Due attacchi ucraini contro l'oleodotto dell'Amicizia
La disputa è esplosa la scorsa settimana dopo che una stazione di distribuzione dell'oleodotto Druzhba, nella regione russa di Bryansk, è stata danneggiata da un attacco condotto da droni ucraini, interrompendo temporaneamente il flusso di petrolio verso l'Ungheria e la Slovacchia.
Lunedì Kiev ha effettuato un secondo attacco all'oleodotto, questa volta mirando alla stazione di pompaggio del petrolio di Nikolskoye, nella regione russa di Tambov. Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha criticato le autorità ucraine per i raid, definendoli "oltraggiosi e inaccettabili" e aggiungendo: "Chiunque attacchi la nostra sicurezza energetica sta, di fatto, attaccando la nostra sovranità".
L'oleodotto trasporta il petrolio russo attraverso l'Ucraina e la Bielorussia. L'Ungheria e la Slovacchia sono gli unici Stati membri dell'Ue che ricevono ancora grandi quantità di petrolio venduto da Mosca, dopo aver ottenuto delle deroghe alle sanzioni imposte dalle nazioni europee sulle esportazioni di materie prime russe.
La dura replica del ministro degli Esteri ucraino
Szijjártó ha dichiarato che il ministro dell'Energia russo lo ha informato che gli esperti stanno lavorando per ripristinare la stazione di Nikolskoye, ma non è ancora chiaro quando il trasporto potrà riprendere. Ha inoltre accusato l'Ucraina di voler trascinare l'Ungheria nella guerra.
Il ministro degli Esteri di Kiev Andrii Sybiha ha risposto a Szijjártó, ricordandogli che è stata la Russia a iniziare la guerra e a rifiutarsi di terminarla, e accusando Budapest di fare poco per ridurre la sua dipendenza energetica dalla Russia: "Ora puoi inviare le tue lamentele e minacce ai tuoi amici di Mosca", ha scritto Sybiha.
Szijjártó ha però rincarato la dose: "Un promemoria per i decisori ucraini: l'elettricità proveniente dall'Ungheria svolge un ruolo vitale nell'alimentazione del vostro Paese...". Non è la prima volta che l'Ungheria minaccia una decisione del genere. La scorsa settimana, in un'intervista in podcast, il primo ministro Viktor Orbán aveva dichiarato che Kiev crollerebbe in un giorno senza le forniture di elettricità ungheresi.
L'Ucraina importa il 40 per cento dell'energia elettrica di cui necessita dall'Ungheria
"Potremmo organizzare il collasso dell'Ucraina in un giorno, in un solo giorno, ma non è nel nostro interesse", ha tuonato il capo del governo di Budapest. "Se succede un incidente, se cade qualche palo, se si rompe qualche filo, l'Ucraina si ferma", ha aggiunto.
Secondo i dati del governo ungherese, nel 2024 l'Ucraina importerà 2,14 terawattora di elettricità, pari a circa il 40 per cento del fabbisogno totale del Paese. Per quanto riguarda il gas naturale, più della metà delle importazioni ucraine passa per l'Ungheria: 1,65 miliardi di metri cubi nel 2025.
La Commissione europea ha dichiarato martedì di essere in contatto con l'Ungheria e la Slovacchia sulla questione. "Non abbiamo informazioni chiare su chi abbia attaccato l'infrastruttura; tuttavia, sottolineiamo l'importanza di mantenere la sicurezza energetica. L'importante è che la sospensione non influisca sulla sicurezza dell'approvvigionamento, che è sempre una priorità per la Commissione europea", ha aggiunto un portavoce.
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