Come Donald Trump cerca di imporre la sua agenda politica all'Ue

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta cercando di imporre la sua agenda e il suo programma politico agli europei. È quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi, martedì 23 settembre, dal think tank European Council on Foreign Relations (Ecfr).
Secondo l'autore dello studio, Pawel Zerka, il leader americano sta utilizzando diversi mezzi: sta lavorando per ridisegnare il legame transatlantico attraverso i suoi valori conservatori e la sua orientamento sulla libertà di espressione: non nei termini di dispute politiche, ma della parte visibile di una "offensiva culturale".
"I leader europei hanno lasciato molto spazio all'umiliazione"
"Non credo che nessuno metta in dubbio il fatto che questa amministrazione stia cercando di interferire nella politica interna degli Stati membri dell'Ue e che se Trump dovesse avere successo su questo fronte, permetterebbe al centro ideologico della politica europea di spostarsi verso destra. Verso le questioni che Donald Trump considera cruciale per le democrazie di oggi", osserva l'analista.
Zerka cita come riferimento il discorso del vicepresidente statunitense tenuto all'inizio dell'anno alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Le osservazioni di J.D. Vance hanno esplicitato il confronto ideologico che Washington intende condurre: ha fatto riferimento al declino della libertà di espressione nel continente europeo e al crescente divario di valori tra le due sponde dell'Atlantico.
Secondo il rapporto dell'European Council on Foreign Relations, tuttavia, esiste un altro livello di opposizione politica, un confronto meno visibile, che prende la forma di una "umiliazione dell'Europa".
"Penso che siano ovviamente i leader, i governi e le istituzioni europee ad aver lasciato molto spazio a questa umiliazione", spiega Pawel Zerka. "Che si tratti di dazi e di guerra commerciale con gli Stati Uniti, del vertice della Nato e della questione dell'aumento della spesa militare, o del modo in cui i leader europei vengono trattati nei negoziati di pace sull'Ucraina, dove devono praticamente bussare alla porta per essere ascoltati, altrimenti non sono neppure nella stanza".
Queste tensioni, provocate dalla Casa Bianca, stanno quindi spingendo i leader dell'Unione a giocare di rimessa piuttosto che a definire la loro agenda, indica il documento.
L'Unione europea ben vista dall'opinione pubblica, ma divisa al suo interno
Tuttavia, l'analisi sottolinea che l'apprezzamento nei confronti dell'Unione europea rimane forte nonostante i colpi politici inferti da Washington. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, il 52 per cento dei cittadini dichiara di avere fiducia nel progetto comunitario. Si tratta del livello più alto dal 2007.
Per Pawel Zerka, ci sono quindi forze su cui l'Ue può fare leva, soprattutto perché le aspettative degli europei sono cambiate: "In molti luoghi in cui la gente vedeva l'Ue principalmente come un'entità economica, un blocco commerciale, un mercato, hanno iniziato a rendersi conto che l'Europa svolge un ruolo importante in termini di geopolitica, di relazioni con altre potenze mondiali, ma anche di difesa dei valori democratici che sono minacciati sia fuori che dentro l'Europa".
L'autore del rapporto invita i leader europei a uscire dalla loro comfort-zone e a costruire passo dopo passo l'autonomia strategica nella politica di difesa, tecnologica ed energetica, nonché a completare il mercato unico. L'analisi sottolinea però anche che quello europeo non è un gruppo unito. Il presidente degli Stati Uniti può vantare legami politici particolarmente stretti con i leader di Ungheria, Italia e Slovacchia.
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