La Global Sumud Flotilla prosegue la missione verso Gaza, Frontex non darà supporto militare

La Global Sumud Flotilla non si ferma. Nonostante i guasti alla Family Boat e le pressioni da parte del governo italiano, il gruppo di imbarcazioni che ha l'obiettivo di rompere l'assedio israeliano ha annunciato che il viaggio verso la Striscia di Gaza prosegue.
In un video pubblicato nella notte tra venerdì e sabato, uno dei portavoce della Flotilla Thiago Ávila ha detto che la Family Boat ha subito un guasto tecnico "catastrofico" al motore, che ne impedisce la prosecuzione del viaggio.
L'imbarcazione è stata colpita nelle scorse settimane da "attacchi con droni incendiari" e ha dovuto superare difficoltà di natura burocratica, ma a causa del guasto attuale non può più partire.
Ávila ha però ha ribadito che la missione prosegue senza interruzioni e che il carico di aiuti e le persone a bordo della Family Boat saranno ricollocati sulle altre unità della flottiglia.
"La necessità di agire è oggi più pressante che mai alla luce delle operazioni militari in corso a Gaza", ha aggiunto e ha poi rinnovato l'appello al sostegno internazionale. La partenza delle imbarcazioni, come confermato all'Ansa anche da Silvia Severini, anconetana a bordo della barca Seulle, è prevista per sabato.
Le pressioni del governo italiano sulla Flotilla
In Italia è forte la pressione per lo stop al viaggio verso Gaza. Dopo la richiesta della premier Giorgia Meloni e del ministro della Difesa Guido Crosetto di avviare il corridoio umanitario tramite l'invio degli aiuti a Cipro per farli consegnare ai palestinesi tramite Patriarcato Latino di Gerusalemme, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto alla Flotilla di evitare di "porre a rischio l’incolumità di ogni persona".
Una decina di persone della delegazione italiana, come sottolineato durante una conferenza a Roma da Giorgina Levi, portavoce del Global Movement to Gaza, ha effettivamente deciso di abbandonare il viaggio ma la restante parte dei circa cinquanta italiani a bordo delle imbarcazioni della flottiglia ha deciso di continuare verso Gaza.
La portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, ha riposto venerdì l'appello di Mattarella, spiegando che la missione continuerà. Delia però sta tornando a Roma per portare avanti di persona il dialogo con le istituzioni. In un'intervista al Corriere della Sera ha detto di aver apprezzato le parole del presidente ma accettare la proposta avrebbe spostato l'attenzione sul punto centrale.
"Noi siamo dispostissimi a trovare un corridoio umanitario, che vorremmo fosse permanente, però questo non può essere un'alternativa a poter percorrere liberamente delle acque internazionali. Stiamo cercando di mettere in evidenza una stortura", ha detto Delia e ha aggiunti: "Non c'è nessuna volontà di andare a farsi male per forza, noi chiediamo ai governi: è possibile dire a Israele guardate che se attaccherete quelle barche in acque internazionali noi vi daremo delle sanzioni? Possiamo ragionare sulla possibilità che l'Italia metta un embargo sulle armi o rinunci ad alcuni accordi commerciali".
Delia conclude poi con una proposta: "Israele potrebbe garantire che una volta al mese si apra un corridoio navale affinché le navi dell'Onu, non quelle della Flotilla, possano portare via mare degli aiuti. Ci sono tante possibilità, ma bisogna fare qualcosa in più rispetto a chiedere a noi di non andare a Gaza".
In un aggiornamento pubblicato sabato pomeriggio, il Global movement to Gaza Italia che raggruppa la delegazione italiana della Flotilla ha scritto che la maggioranza degli italiani continua la missione. "Siamo ancora a bordo, determinati a continuare insieme alle altre delegazioni, con l'obiettivo di rompere l’assedio su Gaza". Poi la critica al governo Meloni: "Il sabotaggio del governo italiano - come la lettera vergognosa inviata dalla Farnesina ai familiari dei partecipanti a bordo - non ci scoraggia. Siamo consapevoli dei rischi, che non saranno tuttavia mai superiori a quelli che ogni minuto di ogni giorno rischia la popolazione a Gaza. Dobbiamo sempre guardare a est, perché solo all'alba di oggi sono state uccise 44 persone".
Attivisti: "A Israele non conviene uccidere l'equipaggio o affondare le navi"
In un articolo pubblicato sabato su Il Manifesto, il giornalista Lorenzo D'Agostino, che sta partecipando con la sua imbarcazione al viaggio della Flotilla, ha spiegato che secondo gli altri membri della missione, Israele ha l'obiettivo di far arrivare il minor numero possibile di navi al largo di Gaza.
Juan Bordera, deputato della comunità Valenciana, ha detto che anche i deputati di altri Paesi hanno ricevuto le minacce che la Farnesina ha evidenziato agli italiani, ma ritiene che Israele ha l'obiettivo di intimidire la missione, ma sono minacce vuote. "Uccidere qualcuno, affondare una nave, è la cosa che più gli conviene evitare", ha detto Bordera.
Tajani: Seguiamo minuto per minuto la Flotilla
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito l'interesse di Roma nella missione e si è detto disponibile a parlare con la portavoce Delia. Il ministro ha poi detto che il governo sostiene l'invio degli aiuti alla popolazione palestinese, ma tramite l'invio a Cipro. Sul supporto agli italiani a bordo della Flotilla Tajani ha assicurato tutta l'assistenza necessaria.
"Tutti i cittadini italiani che sono imbarcati sono assistiti, qualunque cosa accada ci sarà assistenza consolare, così come è successo in passato. E se ci fosse qualche emergenza umanitaria anche la Marina Militare è pronta a fare la sua parte. Daremo assistenza a tutti, che non significa intervento militare, significa assistenza di protezione civile, anche a coloro che ne faranno richiesta. Ho parlato in tal senso con il ministro degli Esteri del Belgio, con il ministro degli Esteri del Portogallo, quindi siamo sempre lì per per la pace e perché non ci sia un un deterioramento della situazione". Il governo italiano ha inviato due navi militare a supporto della Flotilla dopo gli attacchi subiti nelle scorse settimane, anche dalla Spagna è in arrivo una nave militare.
Frontez non aiuterà la Flotilla
L'agenzia Frontex, intanto, ha fatto sapere che non potrà dare supporto alla Flotilla. Rispondendo all'Ansa, un portavoce dell'agenzia di controllo delle frontiere europee, ha spiegato che in qualità di organizzazione civile e non militare, non ha la capacità di fornire protezione o scorta alla Flotilla diretta a Gaza.
Nei giorni scorsi 58 europarlamentari della Sinistra, Verdi, S&D e non iscritti, avevano inviato una lettera alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen per chiedere un intervento urgente di Frontex.
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