Ucraina, guerra ibrida russa alla rete energia: la Nato addestra i produttori di rinnovabili

La Nato sta lavorando con i maggiori produttori di energie rinnovabili per prevenire attacchi informatici alla rete energetica, cresciuti dopo l'invasione russa dell'Ucraina già dal 2014.

Gli attacchi di questo tipo, condotti da gruppi di hacker spesso sotto guida statale, sono infatti uno dei mezzi di "guerra ibrida" a cui si ricorre per danneggiare il nemico senza senza affrontarsi su un campo di battaglia.

Secondo funzionari della Nato, l'energia rinnovabile è un chiaro obiettivo in quanto rappresenta una forma di indipendenza da petrolio e gas, di cui la Federazione Russa è uno dei primi fonitori al mondo.

L'esperienza con la Nato di un produttore di energia rinnovabile in Svezia

Jönköping Energi, in Svezia, fornisce energia a circa 186mila persone in Svezia, da fonte idroelettrica, eolica e solare. Il produttore svedese sta partecipando all'esercitazione Nordic Pine, progettata per aiutare i governi nazionali a prevenire agli attacchi ibridi.

“Credo che qualche anno fa si potesse dire - no, siamo così piccoli che non ci colpiranno - Oggi il sistema, i bot e via dicendo possono colpire chiunque”, spiega a Euronews Anders Ahlgren, un esperto indipendente di sicurezza digitale.

Ahlgren sottolinea che la dipendenza della società contemporanea dall'elettricità la rende altamente vulnerabile alle interruzioni dolose.

“Non possiamo stare senza. Quindi, in questo caso, si può disturbare molto la società disturbando l'elettricità", prosegue l'esperto, lasciando intendere che questo possa essere un modo efficace di diffondere allarme tra la popolazione.

"Oltre al fatto che il ransomware", ossia la richiesta di riscatti per terminare un attacco hacker, "è un business" ha aggiunto Ahlgren.

Gli attacchi informatici in Ucraina nel 2015 e altrove hanno suonato un campanello d'allarme per il settore. La Nato ha deciso dunque di riunire il settore pubblico e privato per prepararsi a questa eventualità.