Ritiro truppe in Romania, Rutte rassicura: "Stati Uniti impegnati nella difesa del fianco orientale"
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha cercato di minimizzare le preoccupazioni per il parziale ritiro delle truppe statunitensi in Romania durante una visita nel Paese, insistendo sul fatto che Washington continuerà a impegnarsi a difendere il fianco orientale dell'alleanza.
"Le modifiche alla posizione delle forze statunitensi non sono insolite", ha detto Rutte ai giornalisti durante una conferenza stampa tenuta mercoledì insieme al presidente romeno Nicușor Dan.
"E anche con questo adeguamento, le forze statunitensi in Europa rimangono più numerose di quanto non siano state per molti anni. Ci sono ancora molte più forze statunitensi sul continente rispetto a prima del 2022", ha aggiunto.
"Penso davvero che stiamo esagerando", ha detto Rutte a proposito delle preoccupazioni per il disimpegno di Washington.
Gli Stati Uniti manterranno una "solida presenza" in Europa
La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno annunciato che avrebbero ritirato una brigata attualmente di stanza nel Paese e non l'avrebbero sostituita, spiegando in un comunicato che si tratta di "un segnale positivo di maggiore capacità e responsabilità europea".
Hanno inoltre dichiarato di continuare a mantenere una "solida presenza" in Europa e quindi la capacità di rispettare gli impegni assunti con la Nato.
Gli Stati Uniti hanno tra gli 80mila e i 100mila soldati dispiegati in Europa in qualsiasi momento, a seconda delle operazioni e delle esercitazioni.
Il capo della Nato ha cercato di rassicurare gli alleati, dicendo ai giornalisti che Washington rimane impegnata nella difesa del fianco orientale e che l'alleanza nel suo complesso ha i piani in atto per difendere i Paesi in prima linea.
Piani che includono la missione Eastern sentry ("Sentinella orientale") della Nato, lanciata a metà settembre in risposta alle incursioni dei droni in diversi Stati membri, così come "i piani in atto per assicurarci di difendere ogni centimetro di territorio alleato".
Rutte ha anche detto che l'esercitazione Dacian Fall di questo mese, a cui parteciperanno circa cinquemila truppe di dieci Paesi Nato, dimostra che "siamo in grado, se necessario, di portare immediatamente in Romania tutte le truppe necessarie per portare le forze terrestri avanzate al livello in cui possono aiutare a difendere la Romania".
Il presidente romeno ha affermato di non essere "preoccupato" per il ritiro delle truppe statunitensi dal Paese.
L'operazione Eastern Sentry e "l'esercitazione militare che si sta svolgendo ora è la prova che ci stiamo coordinando per grandi movimenti di truppe militari", ha detto Dan.
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