Ue, von der Leyen: rafforzare il ruolo dell'Unione a livello globale è una "priorità"
I prossimi giorni saranno "cruciali per il futuro della difesa europea e per il sostegno all'Ucraina". È il messaggio lanciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo intervento al Parlamento europeo mercoledì a Strasburgo.
Von der Leyen ha alzato la posta in gioco in vista di un incontro cruciale dei 27 leader dell'Unione europea a Bruxelles giovedì, definendo i colloqui come fondamentali per la sicurezza e l'"indipendenza" dell'Europa.
"La pace di ieri è finita. Non abbiamo tempo per abbandonarci alla nostalgia. Ciò che conta è come affrontiamo la situazione attuale", ha dichiarato von der Leyen all'emiciclo di Strasburgo.
"Conosciamo l'urgenza. È acuta. La sentiamo tutti. La vediamo tutti", ha aggiunto.
Nel suo intervento in plenaria a Strasburgo, la presidente della Commissione ha parlato apertamente di una nuova fase per l'Unione europea, definendola "il momento dell’indipendenza dell'Europa". Un concetto che, ha ricordato, inizialmente aveva suscitato scetticismo.
"Quando abbiamo iniziato a utilizzare questo termine, molti sono stati scettici su ciò che questo comporta o se sarebbe stato realistico", ha aggiunto, "ma guardate quello che abbiamo già fatto in campi come la difesa, l'energia", ha affermato, rivendicando che l'Unione ha fatto "l'impossibile".
In un velato attacco ad alcune dichiarazioni statunitensi fatte nei confronti dell'Unione europea, von der Leynen ha detto: "Non sarà la prima volta che le dichiarazione sull'Europa si dimostreranno sbagliate e superate. Non sarà la prima volta che ci si renderà conto che l'ordine mondiale sta cambiando".
Secondo von der Leyen rafforzare l'autonomia europea significa anche consolidare il ruolo dell'Unione sulla scena globale.
"Abbiamo fatto davvero l'impossibile e siamo pronti a fare di più perché nella nostra indipendenza rendiamo noi stessi più forti e un'Europa più forte è un partner più forte anche per garantire un mondo più sicuro", ha aggiunto.
Il futuro dell'Ucraina
L'Unione europea sta raggiungendo un punto decisionale su due questioni cruciali che potrebbero plasmare la sua immagine globale e la sua posizione internazionale.
In primo luogo, deve decidere come mantenere l'Ucraina a galla economicamente per resistere all'aggressione russa. In secondo luogo, deve scegliere se siglare un accordo di libero scambio con il blocco sudamericano del Mercosur e ripristinare la fiducia negli accordi commerciali basati su regole, che è crollata a nuovi minimi a causa delle tensioni commerciali globali.
Sul futoro dell'Ucraina, la presidente ha sottolineato la necessità di rafforzare le capacità del Paese per ottenere la fine del conflitto. Tali capacità non si sono solo le risorse economiche fornite a Kiev, ma si tratta di un obiettivo politico e strategico più ampio.
"Non si tratta solo di una questione di numeri, ma anche di rafforzare la capacità dell'Ucraina di ottenere una vera pace: una pace giusta, duratura, che protegga l'Ucraina e l'Europa".
Von der Leyen è favorevole a un piano senza precedenti per attingere ai beni statali russi congelati per emettere un prestito di riparazione. Ma il piano ha diviso i leader dell'Ue.
Al centro del discorso anche la sicurezza del continente
"L’Europa deve essere responsabile della propria sicurezza. Questa non è più un’opzione. È un dovere", ha rimarcato, sottolineando la necessità di "sviluppare e dispiegare nuove capacità per poter combattere una moderna guerra ibrida".
Von der Leyen ha ricordato il cambio di passo sugli investimenti nel settore della difesa, dopo anni di finanziamenti scarni.
"Dopo decenni di investimenti insufficienti, stiamo voltando pagina. Stiamo trasformando la nostra base industriale della difesa in modo che sia in grado di fornire tecnologie all'avanguardia e una rapida produzione di massa", ha detto, "stiamo spostando montagne".
Se negli ultimi dieci anni l'Unione ha investito 8 miliardi di euro nel Fondo europeo per la difesa, "quest’anno attiveremo investimenti fino a 800 miliardi di euro entro il 2030".
È un impegno che va oltre l’aspetto militare. "La sicurezza europea non riguarda solo la difesa, riguarda la nostra libertà, la nostra prosperità e la nostra indipendenza".
Migrazioni, von der Leyen: programma da 80 milioni per i ritorni volontari
In una lettera ai leader dell'Ue sulle politiche migratorie, la presidente della Commissione europea ha annunciato che a gennaio visiterà la Siria e la Giordania per sostenere i ritorni volontari.
"A gennaio visiterò la Siria e la Giordania. A un anno dalla caduta di Assad, la Siria continua ad affrontare sfide significative in ambito politico, umanitario, di sicurezza e di sviluppo. L'Ue sostiene una transizione pacifica e inclusiva guidata dalla Siria, nonché gli sforzi di ripresa socioeconomica per impedire il ripetersi delle violenze e consentire ai siriani di ricostruire le loro vite", ha scritto von der Leyen.
"È necessario creare le condizioni per un ritorno sicuro, dignitoso e sostenibile dei rifugiati e degli sfollati interni", ha sottolineato la presidente della Commissione, aggiungendo che "insieme all'Unhcr, stiamo lavorando per sostenere i ritorni volontari e il reinserimento sostenibile dei rimpatriati. Un programma transfrontaliero pilota da 80 milioni di euro, firmato a dicembre, sarà attuato in Libano e Siria per sostenere soluzioni durature, compresi i ritorni volontari, per i rifugiati siriani e gli sfollati interni"
Von der Leyen ha inoltre annunciato di essere al lavoro per istituire "un nuovo sistema di sanzioni contro i trafficanti di migranti". Per implementare le frontiere esterne dell'Unione "stiamo procedendo a buon ritmo nel rafforzamento delle norme dell'Ue sulla Guardia di frontiera e costiera europea. La Commissione sta raccogliendo pareri, prove e dati sulle questioni e le sfide attuali ed emergenti relative ai compiti, agli schieramenti, alla cooperazione con i paesi terzi, alla struttura e alla governance di Frontex".
"Non possiamo restare inerti di fronte alle crescenti sfide della strumentalizzazione della migrazione". Per sostenere gli Stati membri nel contrastare queste minacce "saranno stanziati 250 milioni di euro nell'ambito dello Strumento per la gestione delle frontiere e i visti per sostenere gli Stati membri nell'acquisto di droni e misure anti-droni per il controllo delle frontiere a supporto delle misure di sorveglianza", ha specificato von der Leyen.
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