Repubblica Democratica del Congo e ribelli M23 al tavolo negoziale il 18 marzo in Angola

Inizieranno a Luanda martedì 18 marzo i colloqui di pace tra il governo della Repubblica democratica del Congo ed i ribelli del gruppo M23 sostenuti dal Ruanda, che nelle settimane scorse hanno conquistato alcune località nell'est del Paese. Lo ha annunciato mercoledì in una nota la presidenza angolana: "In seguito ai passi intrapresi dalla mediazione angolana, le delegazioni della Repubblica democratica del Congo e dell'M23 inizieranno colloqui diretti di pace a Luanda".
La notizia segue l'annuncio del presidente Joao Lourenço, che aveva anticipato colloqui "nei prossimi giorni" senza precisare una data, nell'ambito del processo di Luanda. Un ostacolo chiave è stato superato: il presidente congolese Félix Tshisekedi aveva a lungo rifiutato il dialogo con il "Movimento del 23 Marzo" (M23), accusato di essere un "gruppo terrorista" e sostenuto da circa 4mila soldati rwandesi, secondo esperti delle Nazioni Unite. Il gruppo, attivo dal 2021, ha conquistato città strategiche come Goma e Bukavu dall'inizio dell'anno, in una regione ricca di minerali come coltan, oro e cobalto, cruciali per l'industria tecnologica globale.
Il M23 aveva ribadito a febbraio il suo "impegno" per un "dialogo diretto che affronti le cause profonde del conflitto". Il cambio di rotta di Kinshasa, dopo la visita di Tshisekedi a Lourenço, giunge mentre il governo aveva messo una taglia sui leader del M23. Kinshasa attribuisce al conflitto "oltre 7mila morti" solo quest'anno, accusando il Rwanda di voler sfruttare i giacimenti minerari del Nord e Sud-Kivu. Kigali cita invece minacce delle Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda (Fdlr).
La situazione umanitaria in Congo
L'M23 è uno dei circa 100 gruppi armati che operano nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, ricca di minerali, dove il conflitto ha creato una delle peggiori crisi umanitarie al mondo con oltre 7 milioni di sfollati.
Le Nazioni Unite segnalano 80mila sfollati, di cui 61mila verso il Burundi.
In una offensiva di tre settimane, l'M23 ha preso il controllo di Goma, la città più grande del Paese, e il mese scorso ha conquistato Bukavu, la seconda più grande.
In mezzo all'intensificarsi del conflitto, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha avviato un'indagine sulle accuse di gravi violazioni dei diritti umani da parte di entrambe le parti, tra cui stupri ed "esecuzioni sommarie".
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