Ucraina, Starmer riunisce 25 'volenterosi': "È tempo che le armi tacciano", giovedì nuovo incontro

"La mia sensazione è che Vladimir Putin prima o poi dovrà sedersi al tavolo e impegnarsi in discussioni serie", ha dichiarato Keir Starmer rivolgendosi da Downing Street ai leader di vari Paesi europei, oltre che di Australia, Canada e Nuova Zelanda.
Il primo ministro britannico ha convocato sabato una seconda riunione dei leader mondiali, senza gli Stati Uniti, per discutere della guerra in Ucraina. A differenza del primo vertice del 2 marzo scorso, la riunione che Starmer ha definito la "coalizione dei volenterosi" si svolgerà virtualmente. L'incontro segue un'altra frenetica settimana di diplomazia volta a convincere la Russia a sostenere un cessate il fuoco di 30 giorni.
"Se la Russia finalmente si mette al tavolo, dobbiamo essere pronti a monitorare il cessate il fuoco per assicurarci che sia una pace seria e duratura. Se non lo fa, dobbiamo sforzarci di aumentare la pressione economica sulla Russia per garantire la fine di questa guerra", ha spiegato il premier britannico.
Starmer: "L'Ucraina è il partito della pace"
"L'Ucraina ha dimostrato senza ombra di dubbio di essere il partito della pace, mentre la Russia di Vladimir Putin sta cercando di ritardare", ha detto il premier al termine del vertice virtuale. “Il mondo ha bisogno di azioni, non di parole e condizioni vuote. Quindi il mio messaggio è chiaro: prima o poi Putin dovrà venire al tavolo. Questo è il momento in cui le armi tacciono”, ha aggiunti Starmer.
Secondo Starmer devono continuare gli sforzi di coloro che sostengono l'Ucraina, compreso il mantenimento del flusso di aiuti militari e il proseguimento delle sanzioni "per indebolire la macchina da guerra di Putin e portarlo al tavolo”,
"È giunto il momento di accelerare il lavoro pratico necessario per arrivare a un accordo di pace", ha detto il premier britannico annunciando poi il passaggio alla “fase operativa”: le forze militari si riuniranno giovedì per sostenere un eventuale cessate il fuoco. “Questo è il momento di continuare a guidare verso il risultato che vogliamo vedere: porre fine alle uccisioni, una pace giusta e duratura in Ucraina e una sicurezza duratura per tutti noi”, ha detto.
Sulla coalizione di volenterosi, Starmer ha affermato che sono stati fatti dei progressi e ha detto che molto è cambiato dall'incontro a Londra di due settimane fa con i leader europei sul futuro dell'Ucraina.Il gruppo che si è riunito questa mattina è “più numeroso di quello di due settimane fa. Abbiamo una determinazione collettiva più forte - ha aggiunto Starmer - stamattina sono stati messi sul tavolo nuovi impegni".
Stramer avanza l'ipotesi di ulteriori sanzioni alla Russia
Secondo quanto riportato da Starmer, i partecipanti hanno convenuto che è il momento di passare alla “fase operativa”. "Stiamo raccogliendo slancio politico e militare”, ha detto il premier aggiungendo che è il momento di “esercitare la massima pressione sulla Russia”.
Il primo ministro ha poi che i leader hanno discusso di quanto possono spingersi nell'inasprimento delle sanzioni contro la Russia, compresa la possibilità di sequestrare i beni congelati della Russia. "Una questione complicata", ha detto Starmer, assicurando che si continuerà a discutere di cosa si può fare con questi beni.
Chiudendo la conferenza, Starmer ha detto di non accettare che i termini dei colloqui di pace debbano essere “congelati come lo sono oggi”. “Se esercitiamo pressioni su Putin, mostriamo una determinazione collettiva e una leadership chiara su questo tema, possiamo far progredire la situazione per portare le parti al tavolo dei negoziati”, ha detto spiegando poi che il risultato dei negoziati deve essere la “pace giusta e duratura” che tutti vogliono, soprattutto gli ucraini. "La pace in Ucraina è molto importante per la difesa e la sicurezza dell'Europa e del Regno Unito, perché l'impatto di ciò che accade in Europa si riversa sempre sulle nostre coste”, ha concluso Starmer.
I 25 leader dei Paesi "volenterosi" per l'Ucraina
Sono in totale 26, incluso il padrone di casa Keir Starmer, i rappresentati e leader di Paesi alleati convocati dal premier britannico per il meeting virtuale. Lo riporta la Bbc, riferendo di aver appreso da fonti di Downing Street che hanno partecipato diversi Paesi europei, assieme all'Ucraina, all'Australia, al Canada, alla Nuova Zelanda, nonché i vertici di Ue e Nato. Finora, dopo l'intervento introduttivo di Starmer, risultano aver preso la parola il presidente francese, Emmanuel Macron, quello ucraino Volodymyr Zelensky, il neo primo ministro canadese Mark Carney e il segretario generale della Nato, Mark Rutte.
Come l'ultima volta, non ha partecipato nessun rappresentante degli Stati Uniti, che hanno cambiato il loro approccio alla guerra dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Il cambiamento rispetto al predecessore Joe Biden è diventato particolarmente evidente dopo che Trump ha attaccato verbalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il 28 febbraio nello Studio Ovale.
L'incontro di sabato si svolge sulla scia di una proposta statunitense per un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina, che Zelensky ha appoggiato.
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere favorevole a una tregua in linea di principio, ma ha indicato una serie di dettagli che devono essere chiariti prima di accettare un cessate il fuoco. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha espresso "cauto ottimismo" sulla possibilità che Putin, che giovedì ha incontrato l'inviato americano Steve Witkoff, appoggi un cessate il fuoco.
Zelensky: "Cammino della pace inizi senza condizioni"
Postando sui social media parte del suo intervento, il presidente ucraino è tornato a chiedere azioni più dure contro Putin e di avviare un nuovo colloquio con Trump. "Per molti anni Putin ha mentito al mondo, sostenendo di non aver provocato o prolungato questa guerra. Ma ora, con la situazione del cessate il fuoco, tutto è chiaro. Chiunque imponga condizioni inutili che complicano e ritardano tutto, è la vera causa della guerra. Putin lo fa", ha detto Zelensky.
"Il cammino verso la pace deve iniziare senza condizioni. Se la Russia non lo vuole, bisogna esercitare forti pressioni finché non lo farà. Mosca capisce una sola lingua. Vi chiedo di parlare con l'America, con il Presidente Trump, per contribuire a portare la pace più velocemente. Questo può accadere attraverso sanzioni complete, forti pressioni e costringendo la Russia a fare la pace", ha aggiunto il leader ucraino e poi ha concluso: "La pace è possibile. È possibile quando lavoriamo tutti insieme, per la pace, per le garanzie di sicurezza, per assicurare che l'aggressore non ottenga nulla da questa guerra".
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