Robert Redford è morto, l'attore statunitense aveva 89 anni

L'attore, regista e attivista Robert Redford è morto a 89 anni nella sua casa di Provo nello Utah. La morte è stata confermata al New York Times da Cindi Berger, la Ceo dello studio di pubblicità Rogers & Cowan Pmk. Redford è morto nel sonno.
Oltre al successo di Hollywood, era diventato paladino delle cause ambientali e grande promotore del cinema indipendente intorno al quale aveva costruito il festival Sundance assieme al suo amico regista Sidney Pollack, che lo ha diretto in diversi film di successo.
Nel 1981 aveva fondato il Sundance Institute, un'organizzazione non profit dedicata a coltivare nuove voci cinematografiche.
Tre anni dopo aveva poi rilevato un festival cinematografico in difficoltà nello Utah e, qualche anno più tardi, lo aveva ribattezzato con il nome dell'istituto, facendolo diventare il più importante festival di cinema indipendente.
L'usanza Sioux, la morte della madre, l'esordio nel cinema
Robert Redford nasce il 18 agosto 1936 a Santa Monica, California. Suo padre è un lattaio di origine irlandese e appena nato, secondo un'usanza Sioux, lo avrebbe portato a bagnarsi nell'acqua dell'oceano, senza provocare in lui alcun pianto, un ottimo segno per la cultura nativa.
Sua madre è una casalinga e viene a mancare a soli 41 anni, fatto che porta Redford ad abbandonare gli studi nel 1956 e a partire per l'Italia e la Francia, per misurarsi con la vita d'artista.
Nel 1958, dopo alcuni ruoli in serie tv, esordisce sul grande schermo con Caccia di Guerra, nel cui cast c'è anche Sydney Pollack che poi, da regista, ne fa il suo attore feticcio.
Leggenda del cinema, uno dei primi sex symbol moderni
"Come eravamo", "Tutti gli uomini del Presidente", "I tre giorni del Condor", "La Stangata", "La mia Africa". Sono solo alcune delle pellicole più iconiche dell'attore statunitense.
Divo del cinema, affascinante sex symbol degli anni 70'-80', Redford voleva che i suoi film avessero un peso culturale, a differenza dello standard hollywoodiano, che riteneva tendesse spesso alla banalizzazione del cinema.
Nella sua carriera ha affrontato temi delicati, come il lutto e la corruzione politica, che diventavano accessibili al grande pubblico grazie al suo carisma.
Intorno ai 40 anni si è anche dedicato alla regia, vincendo un premio Oscar alla miglior regia nel 1981 per il film "Gente Comune", incentrato sulla disgregazione di una famiglia dell'alta borghesia dopo la morte di un figlio (ne riceverà poi uno alla carriera nel 2002).
Il film ottenne altri tre Oscar: miglior film, miglior attore non protagonista (Timothy Hutton) e miglior sceneggiatura non originale.
Ha dato l'addio alle scene nel 2018 con il film "The Old Man & The Gun". La sua ultima apparizione sul grande schermo risale all'anno successivo, con un cameo in Avengers: Endgame.
"Ogni generazione ha la possibilità di diventare guida del proprio tempo. Mi rattrista vedere che la mia sia così corrotta da non cogliere questa opportunità che poi è anche un dovere che abbiamo rispetto ai giovani di oggi: dovremmo lasciare in eredità qualcosa di buono piuttosto che un mondo che sta marcendo", aveva detto Redford nel 2012 al Festival di Venezia, quando presentò fuori concorso "La regola del silenzio".
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