Stretta di mano tra Trump-Putin in Alaska: quali sono gli obiettivi di Stati Uniti, Russia e Ucraina

I tanto attesi colloqui tra le delegazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del presidente russo Vladimir Putin sono ufficialmente iniziati ad Anchorage, in Alaska, segnando una fase cruciale nella ricerca di una soluzione per il conflitto in Ucraina.
Alle 11:08 ora locale, i due leader sono scesi dai rispettivi aerei e hanno percorso il tappeto rosso steso per accoglierli. L’incontro tra Trump e Putin è avvenuto nel punto in cui i tappeti si incrociavano, con Trump arrivato per primo e applaudito mentre Putin si avvicinava. Dopo un breve scambio di saluti, i due presidenti si sono stretti la mano e hanno camminato fianco a fianco verso la pedana dove avrebbero dato inizio ai colloqui.
Il percorso da percorrere era breve, ma carico di simbolismo: i due leader si sono diretti verso la limousine presidenziale che li attendeva, salendo insieme per recarsi alla base militare congiunta Elmendorf-Richardson, dove si svolgeranno i veri e propri incontri.
Nel corso del vertice, il presidente Putin è accompagnato dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e dal consigliere Yuri Ushakov, secondo quanto riferito da Ria Novosti. La Casa Bianca, inizialmente, aveva annunciato una composizione diversa per la delegazione statunitense, ma successivamente ha confermato che Donald Trump è affiancato da Marco Rubio e Steve Witkoff nel faccia a faccia con il presidente russo.
Rispondendo a una domanda dei media all'inizio del vertice, Lavrov ha affermato di aspettarsi che gli Stati Uniti revochino alcune sanzioni alla Russia. "Ne toglieranno sicuramente qualcuna, questo è certo", ha detto Lavrov, come riporta il Washington Post.
Il primo incontro tra i due leader avviene dunque nel formato "tre a tre", con un focus sulle prospettive di risoluzione del conflitto in Ucraina, una delle crisi più significative degli ultimi anni. Durante il tragitto verso la base militare, le telecamere hanno immortalato momenti distesi tra Trump e Putin, che sono apparsi sorridenti e cordiali, ma è chiaro che la posta in gioco rimane altissima.
Sabato 16 agosto, a Bruxelles alle 9.30, è previsto un incontro degli ambasciatori presso l'Unione europea sugli sviluppi dell'incontro in Alaska fra Trump e Putin e sui rapporti commerciali Ue-Usa: lo riferiscono fonti Ue.
Aspettative basse per la pace in Ucraina
All'inizio della settimana i funzionari della Casa Bianca hanno addirittura definito l'incontro in Alaska un semplice "esercizio di ascolto".
Nei giorni scorsi lo stesso presidente degli Stati Uniti ha minimizzato, descrivendo questo vertice come "l'impostazione del tavolo per il secondo incontro", presumibilmente tra Putin e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky seppure alla presenza di Trump e forse di alcuni leader europei.
"Avremo il secondo incontro se il primo andrà bene", ha detto Trump, aggiungendo che preferirebbe che il secondo incontro tra Putin e Zelensky avvenisse "quasi immediatamente". Il programma presidenziale prevede per ora la ripartenza da Anchorage alle 17:45 ora locale (le 3:45 di sabato in Italia).
Alla domanda se crede di poter convincere Putin a smettere di colpire i civili in Ucraina, Trump ha risposto: "Credo che la risposta sia no, perché ho avuto questa conversazione (con Putin)".
Il leader Usa ha dato un 75 per cento di probabilità di successo al summit, convinto della firma di un accordo che magari includa anche un'intesa sulle terre rare a Mosca e sulle garanzie difesa a Kiev seppur fuori dalla Nato, ma Kiev ha frenato sulle aspettative.
"I negoziati possono essere produttivi solo dopo il raggiungimento di un cessate il fuoco", ha scritto su X il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, alla vigilia del vertice dove si si stanno tenendo e sono attese diverse manifestazioni di protesta contro la Russia.
Cosa vuole Mosca dal vertice in Alaska?
La delegazione russa è atterrata in una base militare in Alaska, territorio venduto proprio dai russi agli statunitensi nel 1867. Oltre a Vladimir Putin, ci sono tra gli altri il ministro degli esteri Sergey Lavrov e il consigliere Kirill Dimitriev.
Per Mosca l'agenda dei colloqui negli Stati Uniti sembra diversa. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che non è prevista la firma di alcun documento.
Pur affermando che sarebbe un "errore" prevedere l'esito dei colloqui, Peskov ha sottolineato che non è previsto che Putin e Trump formalizzino alcun accordo. "Il presidente Putin e il presidente Trump sono pronti a parlare e discuteranno delle questioni più difficili", ha aggiunto il portavoce del Cremlino.
L'assistente di Putin, Yuri Ushakov, che fa parte della delegazione russa all'incontro di venerdì, ha dichiarato che il tema centrale del vertice in Alaska è la "risoluzione" della guerra della Russia in Ucraina, anche se si discuterà anche di cooperazione economica e sicurezza globale.
Lo stesso Putin ha tenuto una riunione speciale giovedì mattina con le autorità russe, affermando che l'amministrazione statunitense sta "compiendo sforzi sufficientemente energici e sinceri per porre fine alle ostilità, risolvere la crisi e raggiungere accordi che siano nell'interesse di tutte le parti coinvolte in questo conflitto".
Indicando che l'obiettivo principale del Cremlino è di riavviare e normalizzare le relazioni della Russia con gli Stati Uniti - che per Mosca non hanno nulla a che fare con l'Ucraina - Putin ha detto che l'incontro è importante "per creare condizioni di pace a lungo termine tra i nostri Paesi, in Europa e nel mondo intero".
La Russia descrive l'incontro in Alaska come una nuova Yalta
Il presidente russo non ha menzionato alcun passo per porre fine alla guerra contro l'Ucraina e si è invece concentrato sui contatti di Mosca con Washington, nel tentativo di posizionare l'incontro in Alaska come un vertice delle superpotenze mondiali.
L'Institute for the Study of War (Isw), con sede negli Stati Uniti, ritiene che il Cremlino stia utilizzando il vertice in Alaska per dipingere la Russia come una potenza mondiale pari agli Stati Uniti e per posizionare Putin come un pari di Trump.
Mercoledì, il principale negoziatore russo e amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev, ha alluso alla Conferenza di Yalta del 1945 tra Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica, sostenendo che la conferenza di Yalta "ha vinto la Seconda guerra mondiale" e che Putin e Trump, allo stesso modo, "impediranno la Terza guerra mondiale".
Il capo della regione annessa alla Crimea, Sergei Aksyonov, ha affermato che Trump dovrebbe visitare la regione per concordare una "nuova pace di Yalta". Anche i media russi controllati dallo Stato hanno spinto sul paragone con il vertice di Yalta, sostenendo che in Alaska siederanno al tavolo "persone che hanno una reale influenza sui processi globali".
Donald Trump ha respinto le affermazioni secondo cui un incontro a tu per tu con il presidente degli Stati Uniti potrebbe essere percepito come una ricompensa per Vladimir Putin.
Ma anche se l'incontro non dovesse andare bene e non ci fosse un secondo vertice con i leader di Ucraina ed Europa, Putin sarà già uscito dall'isolamento diplomatico per la prima volta dall'inizio della sua invasione su larga scala dell'Ucraina.
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