Arrestato in Italia presunto coordinatore dell’attentato al gasdotto Nord Stream

La polizia italiana, su mandato di arresto europeo emesso dalle autorità tedesche, ha arrestato nella serata di mercoledì a Rimini un cittadino ucraino identificato come Serhii K., sospettato di aver coordinato l'attentato ai gasdotti Nord Stream nel settembre 2022.
Secondo i procuratori tedeschi, Serhii K. avrebbe collaborato con un team, compiendo un’operazione subacquea a bordo di una barca a vela noleggiata per avvicinarsi ai gasdotti e collocare esplosivi nei pressi dell’isola danese di Bornholm. L’attività non avrebbe richiesto la sua presenza in immersione; sarebbe piuttosto emerso come figura di coordinamento o supervisione.
Le accuse formali
Il sospetto è imputato di gravi reati: concorso in esplosione, sabotaggio anti-costituzionale e distruzione di proprietà. L’arresto è avvenuto grazie a un'azione congiunta tra le autorità italiane e tedesche, che ora procederanno all’estradizione per presentarlo di fronte a un giudice in Germania.
Qual è lo stato delle indagini sul sabotaggio Nord Stream?
Il sabotaggio del 26 settembre 2022 causò una serie di esplosioni subacquee che danneggiarono tre dei quattro tubi dei gasdotti Nord Stream, già fermi in seguito a decisioni politiche sull’energia russa. Le inchieste condotte da Svezia e Danimarca, chiuse nel febbraio 2024, non hanno mai identificato i colpevoli.
Solo l’indagine tedesca è ancora attiva: nel giugno 2024 la Germania aveva già emesso un mandato di arresto europeo per un cittadino ucraino ritenuto coinvolto—ora presumibilmente Serhii K.
L’attacco ai gasdotti ha rappresentato uno dei maggiori atti di sabotaggio alle infrastrutture europee dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il pipeline Nord Stream 2, completato nel 2021 ma mai entrato in funzione, era destinato a raddoppiare la capacità di forniture di gas russo verso la Germania.
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