L'ambasciatore ucraino a Bruxelles: "La voce dell'Ue è ascoltata sia da Kiev che dagli Usa"

Quando la Russia lanciò la sua invasione nel febbraio 2022, molti pensarono che non si trattava di domandarsi "se", ma soltanto "quando" l'Ucraina sarebbe caduta. A più di tre anni dall'inizio della guerra, il giorno dell'indipendenza - celebrato a Kiev il 24 agosto - rappresenta ancora un momento di unità nazionale. Nonché una dimostrazione della volontà e della disponibilità a combattere per il proprio territorio.
Un "formato eccezionale" per il summit alla Casa Bianca
Con il processo diplomatico avviato per porre fine al conflitto, l'Europa si è schierata nuovamente al fianco di Volodymyr Zelensky in occasione dell'incontro con Donald Trump avvenuto lunedì in un "formato eccezionale", come spiegato dal capo della missione dell'Ucraina presso l'UE, Vsevolod Chentsov, in un'intervista concessa a Euronews.
"La visita e la composizione della delegazione europea è stata inusuale e ha mostrato come l'Unione europea sia da un lato unita; dall'altro convinta nel sostegno all'Ucraina in questo momento critico", ha dichiarato, sottolineando il fatto che l'incontro ha avuto luogo durante le vacanze di agosto.
"Tutti loro hanno dovuto interrompere le vacanze e recarsi fisicamente a Washington e ciò che non è meno importante è che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si è impegnata per coordinare questa visita", ha osservato.
Al primo incontro Zelensky-Putin potrebbe non essere presente Trump
Il prossimo passo del processo diplomatico volto a porre fine alla guerra sarà un incontro tra Zelensky e Vladimir Putin. Non è chiaro se Trump sarà presente al primo summit o se preferirà raggiungere i due presidenti dopo i loro primi colloqui bilaterali. Dopo la visita di lunedì alla Casa Bianca, non è chiaro neppure se anche alcuni leader europei possano essere presenti al tavolo dei negoziati in una fase successiva.
Chentsov ha dichiarato a Euonews che l'attuale processo sta diventando "abbastanza dinamico" e spera che non ci voglia troppo tempo prima di organizzare il prossimo incontro: "Non dobbiamo tralasciare altri scenari, compresa la partecipazione della parte europea, ma è importante che l'Ue e l'Europa in generale, perché stiamo parlando anche della Gran Bretagna, siano presenti".
Il capo della missione ucraina a Bruxelles resta convinto che "la posizione dell'Unione europea è sicuramente tenuta in considerazione dall'Ucraina e anche dagli Stati Uniti. Questa è la cosa più importante".
Gli Stati Uniti possono aiutare l'Ucraina ad entrare nell'Ue
Accogliendo Volodymyr Zelensky a Bruxelles prima della partenza per Washington, von der Leyen ha dichiarato che Bruxelles continua a "sostenere il percorso dell'Ucraina verso l'adesione all'Unione europea. Questa anche è una garanzia di sicurezza per Kiev".
Chentsov ritiene che si tratti anche di una garanzia di sicurezza per l'Europa: "Il nuovo programma, che si chiama Safe (Security Action for Europe), è aperto all'Ucraina, il che significa che aiutarla a difendersi, a usare il suo potenziale, il suo complesso militare-industriale, la sua moderna tecnologia militare aiuterà sicuramente l'Ucraina, ma in futuro aiuterà anche l'Europa a difendersi".
"Sottolineiamo la necessità di andare avanti con il processo di adesione, di fare tutto il possibile per sbloccare questa situazione di stallo e di risolvere tutte le questioni bilaterali con gli Stati membri che potrebbero sorgere", ha aggiunto.
"Siamo pronti a parlare, a lavorare sulle questioni irrisolte in merito al processo di adesione all'Ue"
"È normale che gli Stati membri cerchino di risolvere le questioni e di usare il processo di allargamento come leva. Siamo pronti a parlare, a lavorare e lo stiamo facendo. Ma non vogliamo perdere tempo. E se ci sono questioni in sospeso relative alle minoranze nazionali o al commercio o alla cooperazione settoriale, le affronteremo all'interno dei relativi raggruppamenti".
L'Ungheria si è sempre opposta all'adesione dell'Ucraina all'Ue e il veto del primo ministro Viktor Orbán all'adesione risale al luglio 2024, quando aveva assunto la presidenza semestrale del Consiglio Ue. Ma anche dopo la fine del periodo di presidenza ungherese, Budapest ha ripetutamente posto il veto su qualsiasi passo avanti di Kiev verso la piena adesione.
Trump avrebbe chiesto a Orbán di togliere il veto sull'adesione di Kiev all'Ue
L'agenzia di stampa Bloomberg ha riportato questa settimana che una spinta inaspettata per superare l'impasse potrebbe arrivare proprio da Washington. Trump avrebbe chiamato lunedì Orbán per ottenere il suo sostegno.
Chentsov ha spiegato che Kiev è pronta per i prossimi passi del processo di adesione all'UE e accoglie con favore qualsiasi aiuto lungo il percorso, anche al di fuori dell'Unione: "Se gli Stati Uniti o altri Paesi sono pronti ad aiutare, a usare il loro peso politico e i loro contatti personali, saremo lieti di ricevere questo sostegno. È importante considerare questa questione come un elemento del processo di pace. Ed è per questo logico che Trump, che sta guidando questo tentativo, sia pienamente coinvolto".
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