Russia: nuovi limiti ai prelievi di contante e sfide economiche senza precedenti

Il regolatore finanziario russo ha emesso un ordine che stabilisce nove criteri specifici in base ai quali le banche possono applicare un limite temporaneo sui prelievi di contante effettuati dagli sportelli automatici.
L’annuncio è stato reso noto tramite un comunicato ufficiale pubblicato sul sito della Banca centrale di Russia. La nuova normativa, che entrerà in vigore dal 1° settembre 2025, obbliga le banche a verificare che i prelievi non vengano effettuati da truffatori o intrusi, specialmente quando il cliente utilizza gli sportelli automatici.
Il nuovo ordine si inserisce in un contesto complesso, dove da diversi mesi si registrano frequenti interruzioni dei servizi online, dei sistemi di pagamento rapido e degli sportelli automatici. Questi disservizi sono stati causati da problemi di comunicazione mobile e internet in tutto il Paese, che si verificano regolarmente e sono accompagnati da difficoltà nelle comunicazioni vocali e nella navigazione.
Le cause delle interruzioni e le misure di sicurezza
Le interruzioni nei servizi bancari e nelle comunicazioni vengono giustificate dalle autorità russe come una risposta alle crescenti minacce legate ai droni controllati via internet.
Con l’intensificarsi delle operazioni militari da parte delle forze armate ucraine sul territorio russo, la protezione contro questi droni è diventata una priorità, soprattutto a difesa delle infrastrutture critiche come quelle relative ai sistemi bancari e alle comunicazioni.
L’economia russa: una situazione sempre più critica
Nel contesto delle nuove normative finanziarie, è emerso un dato significativo: a luglio 2025, il volume di contante in circolazione in Russia ha raggiunto il massimo storico di 16 mila miliardi di rubli. Questo aumento è interpretato dagli osservatori come il segnale di una crescente sfiducia nella stabilità economica del Paese, con i cittadini che cercano di prepararsi a eventuali nuove difficoltà.
Oltre ai problemi nei sistemi finanziari, la Russia sta affrontando una crescente crisi del carburante, che sta interessando anche le regioni ucraine occupate. L’aumento dei prezzi della benzina ha portato alla chiusura di almeno tre raffinerie, con una riduzione della produzione di petrolio tra il 10 per cento e il 15 per cento a causa degli attacchi da parte delle forze ucraine. In alcune zone della Russia, si registrano code interminabili alle stazioni di servizio, e la benzina viene venduta sempre più spesso solo a organizzazioni e imprese, mentre le code si allungano per i consumatori privati.
La prospettiva di un aumento delle tasse
Secondo quanto dichiarato da Andrei Gangan, direttore del dipartimento di politica monetaria della Banca di Russia, l’economia russa si trova a un punto di impasse. In un’intervista rilasciata al quotidiano Rossiyskaya Gazeta, Gangan ha sottolineato che il Paese ha praticamente esaurito le sue capacità produttive, logistiche e infrastrutturali, e che ora è difficile trovare nuovi lavoratori. "Abbiamo bisogno di una tregua e di nuovi approcci per aumentare la produttività del lavoro", ha dichiarato.
Nel frattempo, il deficit di bilancio della Russia ha raggiunto un nuovo record, arrivando a 4.900 miliardi di rubli nel 2025, con oltre il 40 per cento delle spese destinate alla guerra. Nonostante le previsioni di riduzione del deficit nel 2027, se dovesse cessare il conflitto, fonti governative hanno dichiarato che l’aumento delle tasse è ormai inevitabile. “Senza un aumento delle imposte, non saremo in grado di far quadrare i conti, nemmeno con i tagli alla spesa per la difesa”, ha dichiarato una fonte all’agenzia Reuters.
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