Israele avanza nel nord di Gaza, Gantz propone governo di unità per rilascio ostaggi

Il leader dell'alleanza israeliane Blu e Bianco, Benny Gantz, ha invitato il premier Benjamin Netanyahu, il leader dell'opposizione Yair Lapid e il presidente del partito di destra Israel Beitenu, Avigdor Liberman, a formare un governo temporaneo della durata di sei mesi.
Durante una conferenza stampa sabato, l'ex capo di stato maggiore di Israele ha spiegato che il governo provvisorio dovrebbe concentrarsi su due obiettivi principali: garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza e approvare la controversa legge sul reclutamento militare degli ultraortodossi.
Le elezioni dovrebbero essere programmate solo dopo il raggiungimento di questi obiettivi. Gantz ha già tentato un'operazione simile lo scorso anno, probabilmente con l'obiettivo anche di sfruttare la propria popolarità per rimpiazzare potenzialmente Netanyahu, conclusasi in un fallimento.
Sia Lapid sia Liberman hanno rifiutato in passato di fare parte di un governo guidato da Netanyahu. Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, membro di estrema destra dell'attuale coalizione di governo, ha respinto la proposta di Gantz.
"Gli elettori di destra hanno scelto una politica di destra, non un governo centrista o accordi di resa con Hamas, ma la vittoria assoluta", ha dichiarato Ben Gvir.
Famiglie ostaggi protestano sotto le case dei membri del governo
Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha organizzato domenica manifestazioni davanti alle case di diversi ministri, oltre ad altre nel Paese, per chiedere un cessate il fuoco. Tra i target dei dimostranti ci sono i ministri della Difesa Israel Katz, degli Affari Strategici Ron Dermer, degli Esteri Gideon Saar, oltre a Eli Cohen, Miri Regev e Avi Dichter.
Secondo i dati ufficiali israeliani, 50 persone sono detenute da Hamas, di cui 20 considerate vive e 28 confermate morte, ma le autorità valutano che "almeno uno o due" degli ostaggi a Gaza sono "in pericolo di vita". Hamas detiene anche il corpo di un militare delle Idf ucciso a Gaza nel 2014.
Le operazioni militari nel nord di Gaza, altri morti
Sul fronte militare, la 162ma Divisione delle Forze di Difesa Israeliane (Idf nell'acronimo inglese, Tsahal in quello ebraico) ha preso il controllo di parti di Jabalia, a nord di Gaza City.
La nuova offensiva lanciata nel nord della Striscia, chiamata Carri di Gedeone B, è già arrivata nel quartiere di Zeitoun e in quello di Sabra a Gaza city, obiettivo dichiarato dell'operazione.
Secondo l'Idf, sono stati eliminati miliziani e infrastrutture militari di Hamas. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, un'altra delle anime ultranazionaliste della maggioranza di governo, ha avvertito: “Chi resta si arrenda o muoia".
Dichiarazioni di questo genere sono già parte del dossier che organizzazione internazionali, la Corte Penale e la Corte di Giustizia dell'Aja hanno raccolto per incriminare la leadership israeliana di crimini di guerra e mettere a processo lo Stato di Israele per genocidio.
Il bilancio degli attacchi israeliani a Gaza domenica è di almeno 16 morti, inclusi sei palestinesi che cercavano aiuti alimentari.
L'ex ministro della Difesa fino al 2016, Moshe Ya'alon, ha l'attuale responsabile del dicastero Israel Katz di crimini di guerra, nel momento in cui ha minacciato di trasformare Gaza City in "Rafah e Beit Hanoun", vale a dire due città già rase al suolo quasi completamente da Israele.
"È già chiaro a chiunque che il governo messianico, evasivo e corrotto non serve il Paese, ma piuttosto la sua presa sul potere, trascurando gli ostaggi, sacrificando i soldati e distruggendo il Paese e il suo futuro", ha aggiunto Ya'alon, che già nel novembre scorso aveva messo in guarda da una pulizia etnica nella Striscia di Gaza.
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