Flotilla, respinta proposta sugli aiuti a Cipro: consegnata diffida al governo italiano

Nel corso della sua informativa urgente alla Camera dei deputati giovedì, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha chiesto che la Global Sumud Flotilla consegni a Cipro gli aiuti umanitari destinati a Gaza, evitando di violare il blocco navale israeliano.
"Io consiglio e spero che tutti noi spingiamo affinché venga accettata la soluzione di portare questi aiuti a Cipro e attraverso l'intervento della Cei e del Governo italiano far arrivare questi aiuti a Gaza. Sarebbe ottenuto il risultato di portare aiuti a chi ne ha bisogno e non avremo conseguenze negative per nessuno", ha dichiarato Crosetto.
Il ministro ha sottolineato come il clima sia preoccupante e "noi non siamo in grado fuori dalle acque internazionali di garantire la sicurezza delle imbarcazioni. Su questo voglio essere chiaro e consiglio dunque di accettare la soluzione di portare gli aiuti a Cipro attraverso la Chiesa".
La Flotilla però ha respinto la proposta del governo italiano. "La nostra missione resta fedele al suo obiettivo originale di rompere l'assedio illegale e di fornire aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza", ha affermato il gruppo italiano. "Qualsiasi attacco od ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale".
"Israele ha accettato la proposta del governo italiano di scaricare gli aiuti nel porto di Cipro e poi trasferirli a Gaza", ma la Flotilla "l'ha respinta, dimostrando che il suo vero scopo è la provocazione e il servizio ad Hamas", ha scritto in un post su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, ribadendo che il suo Paese "non consentirà alle navi di entrare in una zona di combattimento attiva e non permetterà la violazione di un legittimo blocco navale".
La diffida della Flotilla al governo italiano
Intanto, a Roma si è tenuto un corteo a sostegno di Gaza che è terminato davanti al ministero degli Esteri.
I manifestanti hanno iniziato a gridare ''Meloni, Salvini, Crosetto, Tajani dimissioni, vergogna''.
La delegazione del Global Movement to Gaza Italia, a nome del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla, ha poi consegnato "la diffida al governo italiano".
Nel documento si invitano i destinatari a "inviare immediatamente comunicazioni diplomatiche formali e pubbliche al governo israeliano, sollecitando la non interferenza con le navi della Global Sumud Flotilla, e la protezione delle imbarcazioni, del loro carico di aiuti umanitari, e dei passeggeri; condannare fermamente e prevenire qualsiasi ulteriore tentativo o atto di intercettazione delle navi e di detenzione dei loro passeggeri; riconoscere e affermare lo status di missione umanitaria della “Global Sumud Flotilla”, dichiarando che qualunque intercettazione, atto violento, ferimento, arresto o rapimento di cittadini italiani costituisce un atto ostile e illegittimo ai sensi del diritto internazionale; attivarsi per l’immediato accertamento delle responsabilità relative di ogni atto ostile e illegittimo ai sensi del diritto internazionale e integrante gli estremi di reato contro la vita e l’incolumità delle persone; prevenire ogni forma di arresto o trasferimento forzato di cittadini italiani in Israele, garantire un monitoraggio di qualsiasi misura adottata anche attraverso attivazione costante delle autorità consolari sui procedimenti e sugli atti adottati e sulle condizioni dei cittadini italiani, anche considerati i precedenti trattamenti subiti dagli equipaggi delle navi Madleen e Handala".
La Farnesina ha risposto dicendo: "Per chi prosegue il viaggio con la Flotillia resta valido l'avviso iniziale che l'iniziativa è altamente pericolosa e che chi l'intraprende si assume in proprio tutti i rischi".
E poi ha aggiunto: "La presenza di un'unità della Marina Militare italiana è volta ad assicurare ove necessario l'applicazione della legge di soccorso in mare per eventuali necessità di tipo umanitario e in nessun caso potrà costituire un fattore di difesa o offesa per la Flotillia sul piano militare".
La Flotilla però prosegue verso Gaza
In comunicato pubblicato giovedì pomeriggio, la delegazione italiana del Global movement to Gaza, a nome del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla, ha comunicato alle autorità italiane di non accettare la proposta ricevuta su una possibile deviazione degli aiuti in direzione Cipro, per poi farli arrivare a Gaza con il coinvolgimento del patriarcato latino di Gerusalemme.
"La nostra missione rimane fedele al suo obiettivo originario di rompere l'assedio illegale e consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza, vittima di genocidio e pulizia etnica. Qualsiasi attacco o ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale", si legge nel comunicato.
L'Italia invia una seconda nave per affiancare la Flotilla
Crosetto ha anche detto che una seconda nave italiana, la Alpino, sarà inviata ad affiancare la fregata Fasan in una missione di "soccorso, assistenza e protezione".
La decisione arriva alla luce dei recenti attacchi a diverse navi del convoglio, incluso l'ultimo attacco avvenuto martedì sera quando gli attivisti hanno segnalato "almeno 13 esplosioni", mentre droni o aerei hanno sganciato "oggetti non identificati" su almeno dieci imbarcazioni.
Mercoledì l'Italia ha condannato l'attacco e ha dispiegato una prima fregata multiuso per potenziali operazioni di soccorso. “In una democrazia, le manifestazioni e le forme di protesta devono essere protette anche quando vengono effettuate in conformità con il diritto internazionale e senza ricorrere alla violenza,” ha affermato Crosetto.
Meloni ha anche condannato l'attacco notturno alla flottiglia, ma ha definito l'iniziativa di aiuto "pericolosa e irresponsabile." Meloni ha proposto un piano per consegnare gli aiuti al Patriarcato latino di Gerusalemme a Cipro, che sarebbe poi incaricato della consegna. Il gruppo non ha ancora risposto alla proposta.
Opposizione critica il governo, Schlein: "Contro Flotilla parole durissime mai usate con Netanyahu"
Non si è fatta attendere la replica della segretaria del partito democratico Elly Schlein, che ha chiesto la convocazione dell'ambasciatore israeliano criticando la condanna espressa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sull'operato della Flotilla.
"Ministro lei ha appena detto che non vuole alimentare la contrapposizione ma lo deve dire a FdI e alla presidente Meloni: la verità è che la Flotilla sta facendo quello che avrebbero dovuto fare i governi europei. Meloni attacca la Flotilla con parole durissime mai sentite pronunciare contro il governo Netanyahu". "Invece di insultare i parlamentari che fanno il loro dovere il governo convochi l'ambasciatore israeliano", ha affermato Schlein.
La Spagna dispiega nave pattuglia dopo l'attacco alla Flotilla
Poco dopo l'annuncio dell'Italia, il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato che la Spagna dispiegherà anche una nave pattuglia "con tutte le risorse necessarie" per proteggere e assistere la flottiglia nel suo viaggio verso Gaza.
“Il governo spagnolo chiede che il diritto internazionale sia rispettato e che il diritto dei nostri cittadini di navigare in sicurezza nel Mediterraneo sia garantito,” ha detto Sánchez all'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Israele ha ripetutamente affermato che non permetterà alla flottiglia di raggiungere la Striscia, sostenendo senza prove che il convoglio sia “organizzato da Hamas.”
“Se il vero desiderio dei partecipanti alla flottiglia è consegnare aiuti umanitari piuttosto che servire Hamas, Israele invita le navi ad attraccare al porto di Ashkelon e scaricare lì gli aiuti, da dove saranno trasferiti prontamente in modo coordinato alla Striscia di Gaza,” ha scritto il ministero degli Esteri israeliano su X lunedì.
L'attivista brasiliano Thiago Ávila, uno dei partecipanti alla flottiglia, ha sottolineato che il gruppo non abbandonerà la sua missione. “La Global Sumud Flotilla è una missione umanitaria pacifica e non violenta, che rispetta il diritto internazionale, che afferma nella sentenza provvisoria della Corte internazionale di giustizia (Cij) che nessun paese può ostacolare gli aiuti umanitari diretti a Gaza,” ha detto Ávila in una dichiarazione video su Instagram.
I precedenti attacchi alla Flotilla
La flottiglia è una flotta civile di oltre 50 piccole imbarcazioni provenienti da 44 paesi, con l'obiettivo di rompere un blocco israeliano di 18 anni sulla Striscia, che precede di molto l'attuale guerra di Israele a Gaza, iniziata nell'ottobre 2023. Israele afferma che il blocco è necessario per impedire a Hamas di importare armi, mentre i critici lo definiscono una punizione collettiva.
Dalla partenza della flottiglia di aiuti dalla Spagna all'inizio di settembre, gli attivisti hanno segnalato diversi attacchi al convoglio, inclusi attacchi a diverse barche in acque greche martedì, e a due navi di testa in acque tunisine all'inizio del mese.
Sebbene non ci siano prove concrete, gli attivisti hanno accusato Israele di essere dietro agli attacchi. A luglio, la flottiglia disarmata Freedom è stata abbordata dalle forze israeliane in acque internazionali mentre era in rotta verso la Striscia con rifornimenti.
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