Francia, furto al Louvre: i due arrestati hanno "parzialmente ammesso il loro coinvolgimento"
In una conferenza stampa tenutasi mercoledì nella capitale francese, la procuratrice di Parigi Laure Beccuau ha rivelato che le due persone arrestate martedì sera, perché sospettate di essere coinvolte nello spettacolare furto al Louvre della scorsa settimana, hanno "parzialmente ammesso il loro coinvolgimento".
Allo scadere delle 96 ore di custodia della polizia, i due saranno visti da un magistrato inquirente in vista della "loro incriminazione per i reati di furto organizzato" e "associazione a delinquere". Il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare.
Uno dei sospettati, arrestato all'aeroporto di Roissy poco prima di imbarcarsi su un volo per l'Algeria, è un franco-algerino disoccupato di 34 anni. Era già noto per infrazioni al codice della strada ed è stato identificato grazie al Dna trovato su "uno degli scooter".
Il secondo, un francese di 39 anni, è stato arrestato ad Aubervilliers ed è già noto "per furto aggravato". Il suo Dna è stato trovato "su una delle finestre rotte". Si ritiene che altre due persone siano state coinvolte nel furto con scasso.
Tuttavia, il procuratore non ha escluso "la possibilità" di un gruppo più numeroso dei quattro criminali.
Un centinaio di investigatori indagano sulla rapina al Louvre di Parigi
Laure Beccuau ha tenuto la conferenza stampa alla presenza dei rappresentanti della Brigade de répression du banditisme (Brb) e dell'Office central de lutte contre le trafic de biens culturels (Ocbc), incaricati delle indagini.
"In tutto, un centinaio di investigatori ha lavorato giorno e notte per tutta la settimana per cercare di identificare i criminali e recuperare i gioielli", ha dichiarato Beccuau.
Il bottino rubato dal museo più famoso del mondo comprende diverse parure di gioielli del Primo Impero, ricche di zaffiri e smeraldi, per un valore stimato di 88 milioni di euro.
"I gioielli non sono ancora in nostro possesso: voglio continuare a sperare che vengano ritrovati e restituiti al Museo del Louvre e, più in generale, alla nazione", ha dichiarato la procuratrice.
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