Chi è Rob Jetten, il potenziale prossimo primo ministro olandese?
Dopo una sorprendente affermazione alle elezioni di mercoledì, Rob Jetten, leader del partito centrista liberale D66, potrebbe scrivere la storia politica dei Paesi Bassi diventando il più giovane e il primo premier apertamente gay del Paese.
Con il 98 per cento dei voti scrutinati, il D66 del 38enne politico olandese ha ottenuto 26 seggi nel Parlamento, guadagnandone 11 rispetto alle precedenti elezioni. Il partito è in testa, insieme al Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders, anch’esso accreditato di 26 seggi. La differenza tra i due schieramenti è di appena 2.000 voti.
"Robot Jetten" e il suo "Yes We Can"
Jetten, che in passato era stato soprannominato “Robot Jetten” per la sua comunicazione poco spontanea, ha saputo trasformare la sua immagine pubblica grazie a una campagna elettorale brillante e positiva.
Ex ministro del Clima sotto il governo di Mark Rutte, ha conquistato gli elettori con il suo messaggio ispirato allo slogan di Barack Obama “Yes We Can”, reinterpretato in olandese come “Het kan wel” (“È possibile”).
Durante la campagna, Jetten ha partecipato attivamente a programmi televisivi e dibattiti, puntando su temi come la coesione sociale, la crisi abitativa e la gestione dell’immigrazione. Ha promesso la costruzione di dieci nuove città e la realizzazione di 100.000 abitazioni all’anno, semplificando la burocrazia.
Sul fronte migratorio, il leader del D66 ha proposto di rafforzare i programmi di integrazione e di rendere più efficiente il sistema d’asilo, con la promessa che “le mele marce saranno eliminate dal sistema”.
Parlando ai sostenitori dopo i risultati, Jetten ha dichiarato: “Milioni di olandesi hanno scelto una politica positiva, che guarda avanti. Il D66 è oggi un piccolo grande partito e siamo pronti a collaborare per un governo stabile e ambizioso”.
Cresciuto nella provincia del Brabante, Jetten sposerà l’anno prossimo il suo compagno, il giocatore di hockey argentino Nicolas Keenan — un simbolo della modernità e dell’apertura che il leader del D66 vuole rappresentare per il futuro dei Paesi Bassi.
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