Condominio all'Aquila spiato con telecamere nascoste in bagni e stanze da letto
L'Italia scopre una nuova enorme violazione della privacy a sfondo sessuale, dopo i casi recenti di Mia Moglie e Phica.eu, questa volta in un condominio de L'Aquila dove i residenti venivano spiati da telecamere nascoste nelle stanze da letto e da bagno.
La vicenda è emersa questa settimana quando una studente ha denunciato alla polizia del capoluogo abruzzese la presenza di una microcamera con un trasmettitore wireless dietro uno specchio di un bagno del suo appartamento in affitto.
Perquisendo l'appartamento e lo stabile, gli agenti hanno scoperto un vero sistema di acquisizioni di immagini intime, con telecamere trovate in almeno una dozzina di appartamenti di proprietà della stessa persona.
La polizia ha diffuso un video delle perquisizioni.
L’uomo, un 56enne, aveva sul cellulare "un’applicazione che gli permetteva di gestire e visualizzare le telecamere installate nel bagno della ragazza e di numerose altre telecamere", ha dichiarato la Questura dell'Aquila in una nota che parla di "schiaccianti elementi probatori" contro di lui.
Sono state sequestrate decine di microtelecamere nascoste nei bagni degli appartamenti degli inquilini e altre ancora nuove nascoste nell'abitazione e nel garage dell'uomo, che era in possesso anche di 80mila euro in contanti "frutto di attività illecite" secondo la Questura.
Gli appartamenti erano affittati con regolari contratti a studenti, famiglie e persino allievi della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di finanza.
Il sospettato è stato denunciato per interferenza illecita nella vita privata, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi una volta indagato il movente e la possibile commercializzazione delle immagini e dei video ottenuti illegalmente.
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