Giubileo dei giovani, Papa Leone: "Siamo con i ragazzi di Gaza e Ucraina", poi cita Francesco

Un bagno di folla per Papa Leone XIV. Circa un milione di persone, soprattutto giovani, ha partecipato domenica alla messa che chiude il Giubileo dei giovani a Tor Vergata, nella periferia sud di Roma. Si è trattato di uno degli eventi più importanti dell'anno santo avviato da Papa Francesco e poi guidato da Prevost.
"Buon giorno a tutti e buona domenica. Spero che abbiate riposato un po'. Adesso cominciamo la celebrazione della messa che è il più grande dono che Cristo ci ha lasciato", ha detto il Pontefice arrivando a Tor Vergata per il secondo giorno di celebrazioni. Sabato sera il Papa ha partecipato alla veglia, ha attraversando la spianata di Tor Vergata sulla papamobile salutando le migliaia di fedeli che hanno poi trascorso la notte sui prati nei loro sacchi a pelo.
L'arrivo di Papa Leone XIV è stato segnato da un contrattempo: il pilota dell'elicottero che ha portato il Pontefice dal Vaticano all'area adibita per la messa è atterrato dimenticando di sorvolare il prato pieno di fedeli. Quindi, una volta toccato il suolo, il Pontefice lo ha fatto alzare di nuovo in volo. Sceso dall'elicottero, Prevost ha salutato i fedeli dalla sua papamobile accolto da grida e preghiere, con bandiere di tutto il mondo che sventolavano.
Il Papa ai giovani: "Fragilità parte della meraviglia che siamo"
Durante l'omelia celebrata con venti cardinali, 450 vescovi e settemila sacerdoti, il Papa ha invitato i giovani ad affrontare le loro fragilità, senza farle diventare un tabù. "La fragilità di cui ci parlano è parte della meraviglia che siamo. Pensiamo al simbolo dell'erba: non è bellissimo un prato in fiore? Certo - ha proseguito Papa Leone -, è delicato, fatto di steli esili, vulnerabili, soggetti a seccarsi, piegarsi, spezzarsi, e però al tempo stesso subito rimpiazzati da altri che spuntano dopo di loro, e di cui generosamente i primi si fanno nutrimento e concime, con il loro consumarsi sul terreno. È così che vive il campo, rinnovandosi continuamente, e anche durante i mesi gelidi dell'inverno, quando tutto sembra tacere, la sua energia freme sotto terra e si prepara ad esplodere, a primavera, in mille colori".
Il Papa ha detto rivolto ai giovani: "Noi pure, cari amici, siamo fatti così: siamo fatti per questo. Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un'esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell'amore".
Papa Leone cita Papa Francesco: "Se siete inquieti siete vivi"
Il Papa ha poi invitato i fedeli ad accumulare sentimenti di pace. "La pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, come abbiamo sentito nel Vangelo, da ciò che possediamo", ha detto Prevost e ha aggiunto: "È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere. Comprare, ammassare, consumare, non basta. Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto, alle 'cose di lassù', per renderci conto che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità, facendo crescere in noi sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di perdono, di pace".
Poi Papa Leone ha citato il suo predecessore. "Ciascuno di noi è chiamato a confrontarsi con grandi interrogativi che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma ci invitano a metterci in cammino, a superare noi stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c'è volo. Non allarmiamoci, allora, se ci scopriamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!", ha detto Prevost ricordando le parole di Papa Francesco citate nell'agosto del 2023 durante la Giornata della gioventù a Lisbona.
Il messaggio per i giovani afflitti dalle guerre
Durante l'Angelus, alla fine della messa, il Papa ha ringraziato la folla di giovani arrivati da tutto il mondo per partecipare al Giubileo a loro dedicato. "È stata una cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo intero, voglio ringraziarvi a uno ad uno con tutto il cuore".
Poi il messaggio di speranza per i giovani in Ucraina e a Gaza. "Siamo con i giovani di Gaza, con i giovani dell'Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra". "Voi siete il segno - ha detto il Papa - che un altro mondo è possibile, un mondo di amicizia in cui i conflitti non vengono risolti con le armi ma con il dialogo".
La prossima Giornata della gioventù in Corea del Sud
La celebrazione si è conclusa con l'annuncio ufficiale della prossima Giornata mondiale della gioventù. "Il pellegrinaggio di speranza continua e ci porterà in Asia. I giovani di tutto il mondo si ritroveranno insieme al successore di Pietro per celebrare la Giornata mondiale della gioventù a Seul in Corea dal 3 all'8 agosto 2027", ha detto il Papa, poi ha concluso:
"'Abbiate coraggio. Io ho vinto il mondo', il tema. Proprio la speranza che abita nei nostri cuori ci dà la forza di annunciare la gioia del Cristo risorto sul male e sulla morte e di questo voi pellegrini di speranza sarete testimoni fino ai confini della terra. Appuntamento a Seul. Continuiamo a sperare insieme, a sognare insieme".
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