Gli europei sono a favore di una tassa minima per le grandi multinazionali e per i super-ricchi

L'ultimo sondaggio Eurobarometro sulla tassazione mostra che i cittadini sono aperti a cambiamenti politici che rendano le tasse più eque ed ecologiche.
Nel 2024, l'80 per cento degli intervistati si è detto d'accordo sul fatto che le grandi multinazionali debbano pagare un'imposta minima in ogni Paese in cui operano.
Quasi due terzi (65 per cento) degli intervistati sono favorevoli all'introduzione di una tassa per gli individui più ricchi (il top 0,001 per cento) per garantire che paghino un livello minimo di tasse. Il sostegno è massimo in Ungheria (78 per cento), Bulgaria (71 per cento) e Croazia (71 per cento).
Coloro che si oppongono a tale imposta sono preoccupati per la competitività, gli investimenti e la potenziale fuga di capitali.
Per quanto riguarda l'equità, solo un cittadino dell'Unione europea su cinque ritiene che i contributi fiscali nel proprio Paese siano proporzionali al reddito e al patrimonio "in larga misura", mentre la maggior parte degli intervistati è più scettica.
Il sistema è considerato più equo in Finlandia e Lussemburgo, mentre Lettonia, Repubblica Ceca, Lituania e Polonia sono ai primi posti per quanto riguarda l'equità fiscale.
Tra coloro che sono d'accordo con l'aumento delle tasse per migliorare i servizi pubblici, quasi la metà si concentrerebbe in primo luogo sul tabacco e sull'alcol, mentre un terzo aumenterebbe le tasse sui redditi da investimento come gli interessi o gli affitti.
Quasi sei cittadini europei su dieci sono favorevoli all'utilizzo di misure fiscali per scoraggiare l'uso o il consumo di beni dannosi per l'ambiente e di energia inquinante. La maggior parte darebbe priorità alle tasse sui prodotti non riciclabili o difficili da riciclare, seguiti dalla plastica e dalle emissioni di gas serra.
Per quanto riguarda le priorità che i cittadini chiedono all'Ue in termini di tassazione, la questione numero uno è la lotta all'elusione e all'evasione fiscale, che costa agli Stati membri miliardi di euro ogni anno. La seconda priorità è prevenire la doppia imposizione tra i Paesi Ue.
Nell'Unione europea, quasi il 90 per cento delle entrate disponibili per i governi nazionali proviene dalle tasse.
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