Cosa sappiamo dell'attacco che ha investito la delegazione dell'Ue a Kiev

Gli attacchi russi contro Kiev tra mercoledì e giovedì hanno danneggiato "gravemente" la sede della delegazione dell'Unione Europea nella capitale ucraina, ha dichiarato l'ambasciatrice dell'Ue Katarina Mathernova.
L'edificio è stato investito dall'onda d'urto di un'esplosione. Non è chiaro ancora, se oltre ai danni vi siano stati feriti. "Questa è la vera risposta di Mosca agli sforzi di pace", ha commentato Mathernova su X.
"Il personale della nostra delegazione è al sicuro", ha scritto sui social media la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
António Costa, presidente del Consiglio europeo, si è detto "inorridito" dall'accaduto e ha espresso sostegno al popolo ucraino e al personale dell'Ue.
"L'Ue non si lascerà intimidire. L'aggressione della Russia non fa che rafforzare la nostra determinazione a stare dalla parte dell'Ucraina e del suo popolo", ha dichiarato Costa.
La Convenzione di Vienna del 1961 prevede la protezione delle sedi diplomatiche e consolari da intrusioni o danni, anche se non è raro che questi edifici vengano colpiti in tempo di guerra, ma Mosca non ha mostrato di rispettare finora il diritto internazionale in Ucraina.
Anche Marta Kos, commissaria europea per l'Allargamento, è stata critica.
"Condanno con forza questi attacchi brutali, segno evidente che la Russia rifiuta la pace (e) sceglie il terrore. La nostra piena solidarietà va al personale dell'Ue, alle loro famiglie (e) a tutti gli ucraini che subiscono questa aggressione", ha dichiarato Kos sui social media.
Anche l'Alta rappresentante Kaja Kallas ha condannato l'aggressione, definendola "un'escalation e una derisione degli sforzi di pace".
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