Premio Sakharov, quali sono i candidati dell'Europarlamento: dai giornalisti di Gaza al Budapest Pride a Kirk

Come ogni anno, sono arrivate le candidature per il premio Sakharov, che il Parlamento Europeo assegna a una persona o un'organizzazione che si distingue per la lotta per i diritti umani, la difesa della libertà di espressione, i diritti delle minoranze o la democrazia.

Tra i candidati di quest'anno figurano il Budapest Gay Pride, il movimento per la democrazia in Georgia, associazione attive in Palestina e Charlie Kirk, l'influencer statunitense di destra assassinato all'inizio del mese.

La lista di candidati contiene nomi supportati da un gruppo politico o da almeno 40 eurodeputati. Negli ultimi anni, sono stati premiati María Corina Machado, leader delle forze democratiche in Venezuela con il presidente eletto Edmundo González Urrutia, la dissidente iraniana morta in custodia, Mahsa Amini, il popolo ucraino e il dissidente russo Alexei Navalny, che venne premiato nel 2021, tre anni prima del suo decesso in un carcere russo.

La destra europea ha nominato Kirk per il premio Sakharov

Il gruppo dell'Europa delle Nazioni Sovrane (Ens) ha candidato l'influencer statunitense di destra assassinato all'inizio del mese, Charlie Kirk. L'attivista si era guadagnato simpatie anche tra i conservatori europei grazie alla sua ideologia tradizionalista e cristiana.

Il "Budapest Pride" è stato candidato per celebrare le centinaia di migliaia di manifestanti che sono scesi in piazza in Ungheria per difendere i diritti della comunità LGBTQ+ nonostante il divieto imposto dal Primo Ministro Viktor Orbán.

L'Ungheria ha costantemente limitato i diritti civili attraverso modifiche costituzionali, dalla definizione del matrimonio solo tra un uomo e una donna nel 2019 al divieto di eventi pubblici con simboli queer quest'anno.

Sono stati il gruppo dei Verdi e gli eurodeputati dell'Intergruppo LGBTIQ+ del Parlamento europeo ad avanzare questa candidatura.

Il Budapest Pride per i Verdi e l'opposizione georgiana per il Ppe

La giornalista georgiana Mzia Amaglobeli e il movimento di protesta pro-democrazia del Paese sono stati nominati dal Partito Popolare Europeo per aver difeso i diritti democratici nel loro Paese.

Amaglobeli è stata arrestata dopo avere organizzato uno sciopero nazionale, che ha visto cortei a Tbilisi e Batumi. Gli oppositori politici sono stati oggetto di repressione da parte del governo, in vista delle elezioni comunali del 4 ottobre.

Il gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici ha nominato l'Associazione della Stampa Palestinese, la Società della Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) e l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione (Unrwa).

Il gruppo della Sinistra ha nominato i giornalisti palestinesi Hamza e Wael Al-Dahdouh, Plestia Alaqad, Shireen Abu Akleh e Ain Media, in onore di Yasser Murtaja e Roshdi Sarraj.

È stato candidato anche Andrzej Poczobut, giornalista e leader della minoranza polacca in Bielorussia, imprigionato dal regime di Lukashenko da quattro anni.

Sakharov, candidati anche giornalisti di Gaza, gli studenti serbi e oppositore in Bielorussia

Condannato a otto anni per presunto "incitamento all'odio", Poczobut è diventato un simbolo della repressione dell'opposizione e della libertà di parola. È stato nominato dai gruppi del Partito Popolare Europeo e dei Conservatori e Riformisti Europei.

Tra gli altri nominati ci sono gli studenti serbi che hanno protestato contro il regime di Aleksandar Vučić, proposti dal gruppo Renew, e Boualem Sansal, nominato dal gruppo Patriots for Europe, uno scrittore franco-algerino imprigionato in Algeria per presunte minacce allo Stato.

Il suo caso ha destato allarme per la libertà di espressione in Algeria ed è al centro di una disputa diplomatica con la Francia.

A ottobre, le Commissioni Affari esteri e Sviluppo del Parlamento selezioneranno una rosa di tre candidati. Il presidente del Parlamento e i capigruppo sceglieranno poi il vincitore, che sarà annunciato nello stesso mese. Il premio sarà consegnato durante la sessione plenaria di dicembre a Strasburgo.