Morawiecki: “Non ci si deve fidare a priori di alcuna parola del Cremlino”

Mateusz Morawiecki è convinto che, nei negoziati con Mosca, Kiev abbia bisogno del sostegno dell'Occidente. “A nessuna parola che proviene dal Cremlino si dovrebbe dare a priori credito. I russi, e in precedenza i sovietici, sono stati in grado di non rispettare tutti i trattati che avevano firmato. Pertanto i trattati devono essere garantiti da una forza concreta. Gli ucraini la hanno, ma per potersi opporre alla Russia, deve essere sostenuta dall'Occidente”, sottolinea il capo dei Conservatori e riformisti europei.
L'ex premier polacco è diventato pochi mesi fa leader del gruppo all’Europarlamento, che riunisce i gruppi conservatori al Parlamento europeo. Ha sostituito il primo ministro italiano Giorgia Meloni, che lo aveva raccomandato per questa posizione. Quando ha assunto l'incarico, Morawiecki ha sottolineato che tra gli obiettivi che si prefigge c'è il mantenimento e lo sviluppo delle relazioni transatlantiche. Ora, a The Europe Conversation, aggiunge che queste relazioni sono necessarie per porre fine alla guerra in Ucraina: “Senza gli americani è difficile immaginare una pace duratura, che tutti ci sforziamo di ottenere. Spero quindi che non siano solo le parole del ministro Lavrov o del presidente Putin, o di altri alti funzionari statali della Russia, a stabilire la direzione che si dovrà seguire nel prossimo futuro. Ma che siano presenti la forza, gli impegni e le garanzie da parte europea, e anche, soprattutto, da parte americana.
Secondo l'ex primo ministro, le buone relazioni transatlantiche sono fondamentali per la pace in Europa e le aspettative di Trump nei confronti dei partner europei sono naturali. Trump, afferma Morawiecki, “deve pretendere dai suoi partner europei che tutti noi in Europa, in particolare i Paesi europei della Nato, ci mostriamo all'altezza della situazione. Senza il sostegno americano, noi in Europa non potremmo stare tranquilli per decenni”. Il leader conservatore ritiene che se le relazioni transatlantiche non dovessero sopravvivere, “il nostro mondo europeo sarà in pericolo, sarà seriamente in pericolo. La Russia stringerà un accordo molto solido con la Cina, e un tale tandem russo-cinese rappresenta una forza potente in grado di dominare non solo l'Europa centrale, ma tutta l'Europa”.
L'ex primo ministro ricorda che è stato il suo governo (Morawiecki ha guidato l’esecutivo polacco nel periodo 2017-2023) a impegnarsi per una maggiore spesa per la difesa. Attualmente, la Polonia vi destina oltre il 4% del suo Pil. “Oggi siamo il Paese tra i 32 membri della Nato che stanzia la percentuale più alta per la politica di difesa”, sottolinea l'ex capo di governo polacco. Nel 2026, la Polonia raggiungerà almeno il 5%, il che significa oltre 200 miliardi di zloty.
Morawiecki ritiene inoltre che le azioni di Donald Trump siano più importanti delle mutevoli dichiarazioni: “Non mi soffermo su ciò che dice in un determinato momento: guardo solo a ciò che fa, e le sue azioni vanno principalmente in questa direzione. Dobbiamo guardare alle cose da una prospettiva americana: affinché le forze e le risorse statunitensi vengano trasferite, spostate in parte con riferimento al Pacifico, alla questione cinese”. Secondo Morawiecki, la Polonia, da quando lui stesso è stato primo ministro, ha adempiuto ai suoi obblighi di Stato membro dell'Alleanza atlantica versando elevati contributi al bilancio della Nato.
“Alle nostre parole sono seguiti i fatti. In Europa è diverso. Alle parole, che sento da un anno, due, tre, non sono seguiti i fatti”, accusa l'ex primo ministro. Secondo il quale l'Europa ha in mano uno strumento molto potente che le consentirebbe di porre rapidamente fine alla guerra, ma non lo utilizza ancora: i beni russi congelati. “Prendiamo questi beni e la Russia si siederà immediatamente al tavolo, perché avrà paura di perdere 300-350 miliardi di dollari per sempre”, sostiene il capo del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.
L’intervista integrale di Mateusz Morawiecki è disponibile su Euronews, nel programma “The Europe Conversation”.
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