Ponte di Messina: opera strategica per l'Italia e l'Europa o spreco di risorse?

Quest’opera mastodontica, che vorrebbe collegare la Sicilia alla Calabria, è uno dei progetti infrastrutturali più costosi e controversi al mondo.
Di costruire un ponte sullo Stretto di Messina se ne parla dall'epoca romana. Eppure, il ponte non è mai andato oltre a una fase progettuale. Troppo costoso o tecnicamente troppo complesso, ha fatto parte dell'agenda politica dei governi italiani dagli anni Sessanta.
Il più lungo al mondo, se realizzato
Con una campata centrale di 3.300 metri, sulla carta sarebbe il ponte sospeso più lungo al mondo. Sarebbe anche un elemento importante del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo dell'Unione europea, un'arteria che collegherà il Nord e il Sud dell'Europa per facilitare il movimento di persone e merci.
Stando alle ultime stime, il ponte costerà 13.5 miliardi di euro. L'Unione europea ha stanziato solo 25 milioni di euro, sufficienti a coprire la metà dei costi di progettazione della rete ferroviaria. I critici sottolineano che l'area in cui dovrebbe sorgere il ponte è nota per l’alta attività sismica, sollevando problemi di sicurezza.
Il progetto incontra da anni la forte resistenza dei residenti, i quali sostengono che i fondi nazionali ed europei potrebbero essere meglio impiegati per finanziare servizi essenziali al sud.
Il no al ponte sullo Stretto dei residenti
In Sicilia, il comitato cittadino “No Ponte” sottolinea che il progetto non dispone di tutte le necessarie indagini idrologiche, sismiche e paesaggistiche. Denuncia, inoltre, irregolarità nelle procedure e critica l'utilità pubblica dell'infrastruttura.
"Abbiamo appena trascorso un'estate senz’acqua di rubinetto - afferma l'attivista Gino Sturniolo.** Eppure, solo una parte del denaro destinato al ponte sarebbe sufficiente per sistemare l'intero sistema idrico. Per non parlare della sanità, delle scuole, dell'edilizia e della sicurezza sismica."
In Calabria, Rossella Bulsei ha fondato il comitato “Ti Tengo Stretto” con i residenti che saranno espropriati. Rossella vive dove dovrebbe sorgere il pilone, a pochi metri da una faglia sismica.
“Noi ci domandiamo, da persone semplici, che comunque si documentano, se questa è l'opera più importante del mondo, perché ad ogni passaggio, il progetto ha sempre qualcosa che non va? Un progetto che viene sempre approvato con prescrizioni e raccomandazioni, ci fa temere che il livello di garanzia del manufatto non sia sufficiente”.
Progetto strategico?
In Sicilia, metà dei treni viaggia ancora a diesel, mentre in Calabria i treni ad alta velocità potrebbero non arrivare mai. Quindi, il contestato progetto del ponte tra Sicilia e Calabria è davvero un’opera strategica per l’Europa e per l’Italia?
"Il ponte dovrebbe essere un hub strategico per il paese", spiega Adriano Giannola, Presidente dell'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno. "La Sicilia è il centro fisico del Mediterraneo. Le navi che escono dal Canale di Suez si trovano di fronte ai porti siciliani, ma non si fermano lì, vanno fino a Rotterdam. Se vogliamo cambiare questa situazione, il ponte è una delle chiavi."
Secondo Giannola, l’attuale progetto del ponte non è né il più sicuro, né il più conveniente. Eppure, è convinto che questa infrastruttura debba essere realizzata. Sull’urgenza di garantire i servizi di base nel Sud Italia, punta il dito contro la gestione della spesa pubblica da parte dello Stato:
"La legge italiana stabilisce che il 40 per cento della spesa statale per le infrastrutture dovrebbe essere destinato al Sud. Ogni anno, mancano all’appello 40, 50, 60 miliardi. Questa dovrebbe essere la vera battaglia, non la costruzione del ponte", conclude Giannola.
Gli esperti restano in disaccordo sugli aspetti tecnici, i benefici, i costi e persino sulle procedure seguite dal Governo. Differenze che alimentano il risentimento dei residenti e la sensazione che venga loro chiesto un sacrificio inutile.
"Il presente reportage si basa su un'inchiesta approfondita condotta dai nostri giornalisti. La società Stretto di Messina ha esercitato il diritto di replica, ma la redazione non conferma i punti sollevati nella risposta."
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