Consiglio di sicurezza Onu diviso: ostaggi al centro, ma cresce l’accusa a Israele per crisi a Gaza

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è spaccato sulla situazione tra Israele e Hamas. I membri, riunitisi martedì a New York, hanno dichiarato di supportare il rilascio degli ostaggi ma hanno anche accusato Israele di aver creato una crisi umanitaria.
Israele aveva chiesto la riunione dell'organo internazionale per ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza dopo la pubblicazione di un video che mostra un uomo ridotto in fin di vita.
La questione degli ostaggi israeliani ha suscitato un'ampia solidarietà, ma la situazione degli oltre due milioni di palestinesi che muoiono di fame nell'enclave ha attirato ancora più sostegno.
La maggior parte dei membri del Consiglio di sicurezza ha incolpato Israele di aver creato una crisi umanitaria a Gaza, indicando il blocco governativo e militare di due mesi della Striscia e l'incapacità di permettere l'ingresso di cibo e medicine a sufficienza nel territorio devastato dalla guerra.
E proprio nella notte almeno 20 persone sono morte e decine ferite quando un camion che trasportava merci verso Gaza si è ribaltato a Deir al-Balah, secondo quanto riportato da media palestinesi.
Il mezzo si sarebbe ribaltato dopo che una folla si è radunata attorno al veicolo costringendolo a deviare su un percorso pericoloso, causando l'incidente.
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che almeno 188 palestinesi, tra cui 94 bambini, sono morti finora per cause legate alla malnutrizione.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, presente alla sessione a New York, ha accusato la Russia, gli altri membri del Consiglio e i media internazionali di perpetrare "tante bugie" e di diffondere disinformazione contro lo Stato ebraico.
Secondo il ministro, i membri di Hamas e della Jihad islamica palestinese non sfamano gli ostaggi mentre loro "si godono carne, pesce e verdure".
Sa'ar ha affermato che Tel Aviv sta permettendo l'ingresso di "enormi quantità di aiuti" nel territorio assediato e ha accusato Hamas di saccheggio.
Per Sa'ar, è il gruppo palestinese a rubare cibo, forniture mediche e altre necessità di base e le usa come "strumento finanziario" per vendere e fare soldi.
Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric aveva precedentemente smentito queste dichiarazioni, affermando che non ci sono prove che lo dimostrino.
Sa'ar ha anche accusato i palestinesi di "inventare il terrorismo" e Hamas di voler continuare la guerra invece di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco con Israele.
"Il mondo è stato messo sottosopra mentre Hamas gestisce la sua macchina di propaganda", ha detto.
"Un mondo in cui Israele viene messo sul banco degli accusati mentre lotta per la propria sopravvivenza. C'è un nome per questo. Si chiama antisemitismo".
La testimonianza dei parenti degli ostaggi
Itay David ha esortato il Consiglio di sicurezza ad agire e a proteggere le vite degli ostaggi. Il caso di suo fratello, il ventiquattrenne Evyatar David, ha attirato l'attenzione nei giorni scorsi quando un video del ragazzo, magro e debole, era stato diffuso da Hamas.
"Non lasciateli morire. Non abbiamo tempo. Non lasciate che passino un altro minuto nell'oscurità", ha detto Itay David.
Definendo suo fratello "uno scheletro vivente", Itay ha esortato i 15 membri del Consiglio a fornire aiuti umanitari agli ostaggi, affermando che Hamas li sta distruggendo psicologicamente e fisicamente, negando loro "le più basilari necessità di vita".
Israele criticato per le sofferenze umane a Gaza
Molti membri del Consiglio, tra cui il Regno Unito e la Sierra Leone, hanno elogiato Itay per aver difeso suo fratello e hanno condannato la presa di ostaggi da parte di Hamas come crimine di guerra, ma hanno anche accusato Israele di averne commessi a sua volta.
L'ambasciatore della Sierra Leone presso le Nazioni Unite, Michael Imran Kanu, ha affermato che, sebbene la presa di ostaggi sia un crimine internazionale che deve essere perseguito "un'atrocità non può giustificarne un'altra".
"Mentre esprimiamo profonda preoccupazione per gli ostaggi, non possiamo ignorare la più ampia catastrofe umanitaria che ha inghiottito Gaza", ha detto.
"La popolazione di Gaza è stata sottoposta a un blocco e a un assedio che l'ha privata di cibo, acqua, carburante e forniture mediche", il che potrebbe costituire un crimine di guerra.
L'ambasciatrice britannica alle Nazioni Unite Barbara Woodward ha ribadito il sostegno di Londra all'immediato rilascio degli ostaggi, ma ha anche criticato Israele per aver limitato gli aiuti e costretto l'enclave a vivere in condizioni di carestia.
"Da quando è terminato il cessate il fuoco, le sofferenze degli ostaggi e dei civili palestinesi hanno raggiunto nuove e sconvolgenti profondità", ha dichiarato.
"Le restrizioni agli aiuti imposte da Israele hanno portato alla carestia che si sta verificando a Gaza".
Woodward ha anche raccontato di aver parlato la settimana scorsa con medici che hanno prestato servizio a Gaza.
"Hanno visto bambini così malnutriti che le loro ferite si sono incancrenite per mesi senza guarire".
"E hanno visto latte artificiale confiscato dall'esercito israeliano", ha detto.
"Chiedo a Israele di agire per alleviare le orribili sofferenze".
Circa 250 ostaggi sono stati presi dopo l'attacco di Hamas al sud di Israele del 7 ottobre 2023. La maggior parte di essi è stata rilasciata in vari accordi di scambio, ma a Gaza ne restano ancora 50, di cui si crede ceh solo 20 siano ancora vivi.
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