Iran e Europa al telefono: ultimo tentativo per evitare le sanzioni sul nucleare

L'Iran ha annunciato che il suo ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, terrà una conferenza telefonica con i suoi omologhi di Francia, Germania e Regno Unito per discutere del programma nucleare di Teheran e tentare di evitare la reimposizione delle sanzioni delle Nazioni Unite.
La telefonata, che coinvolgerà anche la responsabile della politica estera dell'Unione europea, Kaja Kallas, arriva a ridosso della scadenza fissata per il 31 agosto, quando scadrà la possibilità di attivare il meccanismo di "snapback" che consentirebbe la reintroduzione delle sanzioni.
Queste sanzioni potrebbero essere imposte qualora l'Iran non adempia agli obblighi previsti dall'accordo nucleare del 2015. Le preoccupazioni internazionali sono cresciute da quando Teheran ha sospeso la cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), lasciando la comunità internazionale all'oscuro della portata del suo programma nucleare, soprattutto riguardo alle scorte di uranio arricchito al 60 per cento di purezza.
Questo livello di arricchimento è molto vicino a quello necessario per la produzione di armi nucleari, suscitando timori a livello globale.
Nonostante l'Iran sostenga che il suo programma sia pacifico, gli Stati Uniti e altri paesi ritengono che Teheran abbia sviluppato un programma di armi nucleari fino al 2003. La lettera inviata a inizio agosto dai tre paesi europei ha messo in chiaro che se l'Iran non risolve le questioni nucleari in modo soddisfacente, le sanzioni saranno inevitabili.
L'accordo nucleare, noto anche come Jcpoa (Joint comprehensive plan of action), prevede che tutte le parti coinvolte possano attivare il meccanismo di "snapback", una clausola che permette la reimposizione delle sanzioni in caso di violazioni. Tuttavia, questo strumento perderà validità a ottobre, aumentando la pressione sugli europei che potrebbero perdere una delle principali leve diplomatiche nei confronti di Teheran.
Oltre alle preoccupazioni sul programma nucleare, le tensioni sono aumentate anche per gli attacchi contro le strutture nucleari iraniane, che Teheran accusa di essere stati eseguiti con il supporto esterno. Il governo iraniano ha anche minacciato il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, di arrestarlo qualora visitasse il Paese, complicando ulteriormente i colloqui.
Con il rischio che la scadenza del 31 agosto porti a nuove sanzioni e alle conseguenti ripercussioni politiche ed economiche, la telefonata di venerdì rappresenta un'opportunità cruciale per risolvere le divergenze. Se le trattative non avranno esito positivo, le conseguenze potrebbero includere un inasprimento delle sanzioni e l'isolamento internazionale dell'Iran.
Il confronto internazionale è dunque destinato a intensificarsi nelle prossime settimane, con l'Europa che spera di trovare una soluzione diplomatica prima che il meccanismo di "snapback" perda la sua efficacia.
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