Ucraina: Zelensky rifiuta Mosca per l'incontro con Putin, l'Europa discute l'invio di soldati

Donald Trump ha dichiarato martedì che non manderà soldati in Ucraina come garanzia per la sicurezza del Paese, in caso di accordo di pace con la Russia. Il presidente Usa ha parlato alla Fox News del vertice tenuto lunedì con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky e sette leader europei alla Casa Bianca.
Nell'intervista Trump ha detto che gli Stati Uniti potrebbero aiutare in altri modi, compreso il supporto aereo, mentre "Francia, Germania, Italia e Regno Unito sono intenzionati a inviare soldati", per quanto solo Parigi e Londra abbiano parlato apertamente di questa ipotesi.
Un'intesa sulle garanzie di sicurezza è stata celebrata come uno dei maggiori progressi raggiunti lunedì a Washington, insieme alla disponibilità del leader ucraino e di quello russo a un faccia a faccia entro la fine del mese.
Vladimir Putin, sentito da Trump durante l'incontro allargato con tutti i leader alla Casa Bianca, avrebbe proposto Mosca come sede del bilaterale, ha riferito l'Agence France Press, ipotesi che Zelensky ha nettamente rifiutato.
La Casa Bianca starebbe dunque ipotizzando Budapest come sede del possibile vertice.
Zelensky disponibile a incontrare Putin ma non in Russia
Nel corso della telefonata dalla Casa Bianca il presidente americano Donald Trump ha detto a Vladimir Putin che deve incontrare Volodymyr Zelensky per parlare dei territori e lo ha esortato a essere "realistico", secondo il sito di informazione Axios, che ha parlato anche della Cina come possibile garanti di futuri accordi.
Un negoziato sui territori chiesti da Putin per chiudere il conflitto è stato al centro dei colloqui in Alaska tra Trump e il leader russo, ma solo marginalmente toccato nei colloqui di Washington almeno davanti ai media.
I leader europei andati negli Stati Uniti - quelli di Francia, Germania, Finlandia, Italia e Regno Unito, nonché la presidente della Commissione europea e il segretario della Nato - hanno mostrato un fronte unito nei colloqui chiedendo una tregua e garanzie di sicurezza.
Il primo ministro britannico Keir Starmer al pari dei colleghi ha dichiarato, dopo l'incontro, che ci sono stati "progressi reali" e un "vero senso di unità". Lo stesso governo britannico ha informato lunedì di una nuova riunione dei Paesi riuniti nella Coalizione dei volenterosi per l'Ucraina, in cui si è stabilito che esperti europei e statunitensi si riuniranno a breve per stabilire in concreto quali misure di supporto offrire a Kiev.
Il tema è stato al centro anche di una conversazione martedì tra i leader del Consiglio europeo, che ha ribadito il pieno sostegno all'Ucraina, come detto a Zelensky dal presidente Antonio Costa.
Come fatto spesso negli oltre tre anni di invasione russa dell'Ucraina, Ungheria e Slovacchia si sono dissociate.
"Collegare l'adesione all'Ue alle garanzie di sicurezza è inutile e pericoloso", ha dichiarato premier ungherese Viktor Orban al termine della videoconferenza, "l'Ungheria accoglie con favore i passi compiuti nei colloqui Trump-Putin e sostiene il proseguimento del processo negoziale, con particolare riguardo a un secondo incontro Trump-Putin".
Il primo ministro slovacco, Robert Fico, ha dichiarato che la Slovacchia si opporrà al piano che prevede la fornitura di armi americane per 100 miliardi di dollari all'Ucraina con il finanziamento dei Paesi Ue.
I passi "complicati" verso il cessate il fuoco
Se da un lato c'è chi ha elogiato Trump per essersi impegnato a fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina, dall'altro qualcuno ha suggerito che la creazione di un cessate il fuoco temporaneo non è fuori discussione.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha detto che "la strada è aperta ora" per fermare i combattimenti, ma i prossimi passi sono "più complicati".
"Non voglio nascondere che non ero sicuro che sarebbe andata così, avrebbe potuto andare diversamente", ha detto. "Ma le mie aspettative non sono state solo soddisfatte, sono state superate".
"Cerchiamo di fare pressione sulla Russia", ha detto Merz, che ha poi aggiunto che vorrebbe vedere un cessate il fuoco. Trump non si è impegnato, ma ha solo detto: "Se riusciamo a fare il cessate il fuoco, bene", suggerendo che non si tratta di una rottura dell'accordo.
Dopo l'incontro con Putin di venerdì, Trump ha abbandonato la richiesta di un cessate il fuoco immediato e ha detto che cercherà di garantire un accordo di pace definitivo tra Russia e Ucraina, un cambiamento improvviso verso una posizione favorita da Putin.
Un cambio di posizione non apprezzato in particolare dalla Francia, che ritiene inaffidabile il presidente russo. In un'intervista alla rete televisiva francese Lci, il presidente Macron ha chiamato Putin "un orco alle nostre porte".
Sostegno alla riunione trilaterale
Il risultato "più importante" dell'incontro è stato "l'impegno degli Stati Uniti a lavorare con noi per fornire garanzie di sicurezza" all'Ucraina, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron.
Macron ha dichiarato ai giornalisti che i partecipanti ai colloqui di lunedì sono disposti a organizzare un incontro bilaterale tra Putin e Zelensky "nei prossimi giorni" e l'incontro trilaterale con Trump "entro due o tre settimane".
Ha aggiunto di avere grandi dubbi sulla volontà di Putin di fermare la guerra.
Merz ha affermato che tale incontro "deve essere, come tutti gli incontri, ben preparato; lo faremo con il presidente Zelensky". Ha detto di non sapere al momento cosa potrebbe produrre l'incontro.
Il cancelliere tedesco ha sottolineato che gli europei e gli americani dovranno discutere chi partecipa alle garanzie di sicurezza e in che misura. "È assolutamente chiaro che tutta l'Europa dovrebbe partecipare", ha detto.
"Non si tratta solo del territorio ucraino", ha aggiunto. "Si tratta dell'ordine politico dell'Europa".
Alla domanda sulla possibilità di truppe di pace tedesche, ha risposto che è troppo presto per dare una risposta definitiva.
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha dichiarato che l'adesione dell'Ucraina al blocco atlantico non è sul tavolo, ma che i leader statunitensi ed europei stanno discutendo di "garanzie di sicurezza per l'Ucraina ai sensi dell'articolo 5".
L'articolo 5 del trattato Nato afferma che un attacco a un Paese membro è un attacco a tutti i membri, il cuore del patto di difesa transatlantico.
I dettagli sul coinvolgimento degli Stati Uniti in Ucraina "saranno discussi nei prossimi giorni", il che darà a Zelensky la chiarezza necessaria per decidere se gli ucraini potranno essere al sicuro dopo un accordo di pace.
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