La velocista dei record ha 92 anni: chi è Emma Mazzenga

"Lo sport mi ha salvato la vita. Non mi piace tirare avanti, sopravvivere e basta. Ho bisogno di azione". Sono le parole di Emma Mazzenga, la donna novantenne più veloce del mondo, riportate dal Washington Post.
Padovana, 92 anni, Mazzenga nelle competizioni di atletica ha collezionato record e vittorie: 115 titoli italiani, 31 europei, 11 mondiali e quattro record mondiali. L'ultimo primato lo ha stabilito a gennaio 2024, quando ha coperto 200 metri in 51,47 secondi, battendo il suo stesso record.
Il caso di Mazzenga è più unico che raro e ha attirato l'attenzione del mondo scientifico, anche oltreoceano.
Gli scienziati affermano: "ha l'ossigenazione di una ventenne"
L'Università di Pavia e la Marquette University a Milwaukee negli Stati Uniti hanno lanciato un programma di ricerca per studiare come cambiano i muscoli con l'età e per capire come Mazzenga possa essere così performante.
I team di scienziati italiani e statunitensi hanno analizzato i muscoli, i nervi e i mitocondri dell'atleta padovana. I risultati iniziali mostrano che la velocista ha un'ossigenazione dei muscoli di una ventenne, un sistema cardio-respiratorio di una cinquantenne e le fibre muscolari di una settantenne.
"Seppur ancora in via preliminare, i risultati mostrano come l’attività fisica possa preservare alcune funzioni fisiologiche del nostro organismo dall'invecchiamento", ha affermato in una nota stampa Simone Porcelli, professore associato di fisiologia umana presso l'Università di Pavia e co-responsabile dello studio.
La predisposizione genetica e l'attività sportiva costante sembrano spiegare il caso straordinario di Mazzenga.
"Grazie alla genetica e al suo stile di vita, riesce a mantenere la comunicazione tra il cervello, i nervi e i muscoli a un livello molto più sano di una normale persona di 90 anni", ha dichiarato al Washington Post Chris Sundberg, co-responsabile dello studio e direttore dell’Integrative Muscle Physiology & Energetics Laboratory presso la Marquette University.
Prevenire gli effetti dell'invecchiamento
Non basta però solo una buona genetica per avere i risultati di Mazzenga.
La costanza e un approccio olistico sono fondamentali per ridurre gli effetti negativi dell'invecchiamento e mantenersi sani, ha affermato Luigi Ferrucci, direttore scientifico del National Institute on Aging di Baltimora.
"L’esercizio è una buona base, ma bisogna fare molto di più. Bisogna prendersi cura dell’intero organismo", ha detto Ferrucci.
Nel frattempo, Mazzenga si allena per le prossime gare dei 100 e 200 metri che si terranno a settembre a Catania, in Sicilia. Dopo le competizioni la velocista tornerà a sottoporsi ai test sui suoi muscoli, e poi di nuovo ad allenarsi per le gare invernali.
Quella di Mazzenga è una vita senza sosta e ha raccontato al Corriere della Sera la sua ricetta per l'elisir di lunga vita: "Alzarsi dal divano. Non rimanere mai a casa un giorno intero. Stare chiusi tra quattro mura porta tristezza, depressione e non aiuta né la mente né il corpo."
I segreti di Mazzenga: panini al prosciutto e vino
Dopo una carriera da insegnante liceale di scienze, a 53 anni Mazzenga ha iniziato a praticare l'atletica, uno sport che aveva abbandonato mentre studiava biologia all'Università di Padova. Ma l'attività fisica ha sempre fatto parte della sua vita.
Mazzenga ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera di non trascorrere mai una giornata intera in casa e che persino durante la pandemia da Covid-19 correva nel corridoio di casa, oppure usciva di notte, di nascosto.
Per restare in forma, l'atleta padovana segue uno stile di vita regolare: sveglia alle cinque del mattino, colazione alle otto con un panino al prosciutto, pranzo con 40 grammi di pasta o riso, secondo e verdura cotta. La sera invece solo verdura e formaggio.
L'ultimo segreto di Mazzenga è il vino: "Ogni giorno bevo mezzo bicchiere di vino rosso a pranzo e mezzo bicchiere a cena", ha rivelato la velocista.
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