Le scuole italiane si preparano a riaprire con nuove regole su smartphone e condotta

Riaperture diversificate in base ai calendari regionali, ma soprattutto nuove norme introdotte dalle riforme approvate nel corso del 2025, che segnano un nuovo corso per la scuola italiana.
Dal voto in condotta, alle regole sull’utilizzo degli smartphone in classe. Ecco cosa cambia.
Il calendario delle aperture
Le prime a riaprire saranno le scuole della provincia autonoma di Bolzano, con lezioni al via l’8 settembre.
Il 10 toccherà invece a Trento, Veneto e Valle d’Aosta. L’11 al Friuli-Venezia Giulia e il giorno successivo alla Lombardia.
Il 15 settembre segna la ripresa delle attività per la maggior parte delle regioni: oltre agli studenti del Lazio torneranno in classe quelli di Umbria, Toscana, Sicilia, Sardegna, Molise, Marche, Liguria, Emilia-Romagna, Basilicata e Abruzzo.
Le nuove regole
L’anno scolastico che sta per cominciare può essere considerato di transizione tra vecchio e nuovo, caratterizzato soprattutto da un maggiore rigore e dall’attenzione al rispetto della legalità, come ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Valditara.
Nell'anno scolastico 2025/2026 saranno attuate alcune riforme, come il divieto di usare lo smartphone alle superiori, e le nuove disposizioni sugli esami di maturità.
Dall’anno successivo entreranno invece in vigore ulteriori modifiche per la scuola primaria e secondaria di primo grado.
Divieto dei cellulari a scuola
La misura, già in vigore per i gradi scolastici inferiori, da quest’anno sarà applicata anche agli istituti secondari di secondo grado, con l’obiettivo di tutelare sia l’apprendimento che la salute degli studenti.
L’aspetto peculiare riguarda le modalità di applicazione: la decisione è affidata all’autonomia delle singole scuole. “Quando si entra in classe si mette via il cellulare e lo si riprende quando si esce da scuola”, ha spiegato il ministro Valditara.
Bocciati con il 5 in condotta
Per la prima volta, il comportamento in classe diventa un fattore decisivo nella promozione. Un 5 in condotta comporta infatti la bocciatura, anche in presenza di valutazioni sufficienti nelle altre materie.
Non si tratta però soltanto di una misura punitiva: anche con il 6 in condotta scatta il rinvio, e l’obbligo di intraprendere percorsi educativi e di recupero.
Cambio di regime sulle sospensioni
Finora chi veniva sospeso per 15 giorni era tenuto a restare a casa. Oggi, con la legge 150 del 2024, sono state ampliate le motivazioni che possono portare all’allontanamento di uno studente, e la sospensione può prevedere anche attività alternative.
Già a partire da due giorni di sospensione, il consiglio di classe può deliberare percorsi di approfondimento e, nei casi più gravi, attività di cittadinanza attiva.
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