Unione europea, timore per possibili dazi degli Stati Uniti su vino e gli alcolici

L'esecutivo dell'Unione Europea ha pubblicizzato il nuovo accordo tariffario asimmetrico con l'amministrazione di Donald Trump, annunciato domenica, come un passo avanti verso la prevedibilità.
Ma a meno di un giorno dalla data in cui gli Stati Uniti dovrebbero applicare un nuovo tetto tariffario del 15 per cento sui beni industriali dell'Ue, rimangono ancora irrisolti dettagli cruciali per diversi settori, tra cui quello del vino e degli alcolici.
Bruxelles non pensa gli alcolici saranno inclusi tra i beni tassati da Washington
Gli operatori del settore sperano ancora in esenzioni, ma non è stato reso noto alcun elenco ufficiale. Giovedì un portavoce della Commissione ha ammesso che il vino e gli alcolici saranno probabilmente soggetti alle tariffe.
"Non ci aspettiamo che il vino e gli alcolici siano inclusi nel primo gruppo di esenzioni annunciate dagli Stati Uniti domani", ha dichiarato il portavoce.
"Stiamo ancora negoziando", ha aggiunto il portavoce, notando che entrambe le parti stanno lavorando per finalizzare una dichiarazione congiunta basata sull'accordo raggiunto tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Garantire un'esenzione per l'industria del vino e degli alcolici rimane una priorità assoluta per il team negoziale dell'Ue a Bruxelles. Questo settore è considerato strategico, soprattutto per la Francia che, insieme a Italia, Spagna e Irlanda, sta esercitando un'attiva pressione affinché questi prodotti siano risparmiati.
"Stiamo continuando a negoziare con gli americani in modo che, se possibile, gli alcolici, forse il vino, e altri settori possano essere esentati. È un lavoro in corso", ha dichiarato il ministro dell'Economia francese Éric Lombard in un'intervista radiofonica di mercoledì.
Solo in Francia 550mila posti di lavoro legati agli alcolici
Gli Stati Uniti e la Cina sono i principali mercati di esportazione per il vino e gli alcolici europei. Solo in Francia, l'industria sostiene quasi 550mila posti di lavoro lungo la sua catena di valore. Le tariffe commerciali cinesi hanno già un impatto sul settore e i nuovi dazi statunitensi sarebbero un ulteriore colpo.
I funzionari commerciali dell'Ue e degli Stati Uniti, insieme alle principali associazioni di settore come il Distilled Spirits Council e il Comité Européen des Entreprises Vins, si sono espressi a favore di un accordo tariffario "zero per zero" su vino e alcolici.
Ma la posizione negoziale dell'Ue si è indebolita e Bruxelles non ha più un'influenza efficace su questi prodotti. In passato, la possibilità di minacciare tariffe di ritorsione su esportazioni americane emblematiche, come il bourbon o il vino californiano, ha spesso tenuto il vino e gli alcolici dell'Ue fuori dalla lista degli obiettivi degli Stati Uniti.
Questa possibilità è venuta meno con l'ultimo accordo raggiunto in Scozia, rendendo l'Ue meno incline a mettere a rischio l'accordo più ampio per un singolo settore.
Ad aumentare l'incertezza, il portavoce della Commissione ha rifiutato di confermare se i dazi saranno imposti già venerdì, affermando solo di avere una "chiara comprensione" dell'intenzione degli Stati Uniti di procedere attraverso un ordine esecutivo, possibilmente durante la notte.
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