La Spagna segna un nuovo record di annegamenti nel 2025, in Italia allerta alta

La Spagna sta vivendo una delle peggiori estati dal punto di vista degli annegamenti, con 302 vittime tra gennaio e luglio 2025, il dato più alto da quando la Reale federazione spagnola di soccorso e salvataggio (Rfess) monitora la situazione, a partire dal 2015. A destare particolare allarme è l’aumento degli annegamenti tra i minori e in aree non sorvegliate come fiumi, bacini e spiagge remote.
Nel confronto con l’Italia, i dati relativi agli annegamenti risultano meno allarmanti, ma la questione della sicurezza resta centrale. Secondo le statistiche più recenti dell’Istituto superiore di sanità e del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, l’Italia registra annualmente tra le 200 e le 250 vittime per annegamento, con una concentrazione significativa nei mesi estivi e nelle zone balneari più frequentate, come le coste del Mediterraneo e i laghi del nord.
In Spagna sono l’Andalusia e le Isole Canarie le aree più colpite, in Italia le regioni con il maggior numero di incidenti sono Sicilia, Campania e Sardegna, ma si registrano anche numerosi casi in laghi e fiumi del nord, in particolare sul Po e nei laghi lombardi. Come in Spagna, una quota rilevante degli annegamenti avviene in zone prive di sorveglianza attiva.
In entrambi i Paesi, la fascia di età maggiormente colpita è quella degli anziani sopra i 65 anni, ma cresce l’attenzione anche verso i giovani e i minori, categorie più vulnerabili soprattutto in assenza di adeguata supervisione.
In Italia, negli ultimi anni, le istituzioni hanno avviato campagne di sensibilizzazione e incrementato la presenza di bagnini sulle spiagge più frequentate, ma permangono criticità nelle aree dove la sorveglianza è spesso carente o assente, situazione simile a quella descritta in Spagna.
L’esperienza spagnola sottolinea quindi come l’aumento degli annegamenti sia un fenomeno che riguarda gran parte dell’Europa mediterranea, spingendo a riflettere sull’importanza di rafforzare misure di prevenzione, formazione, sorveglianza e intervento tempestivo.
In conclusione, sebbene l’Italia registri un numero di annegamenti inferiore rispetto alla Spagna nel 2025, entrambe le nazioni devono affrontare la sfida comune di migliorare la sicurezza in acqua, soprattutto nelle zone naturali e non presidiate, per evitare che tragedie simili si ripetano.
Today