Israele, Netanyahu vede capo dell'esercito: Idf attuerà decisioni prese da gabinetto di sicurezza

L'ufficio del premier israeliano rende noto che "il primo ministro Benyamin Netanyahu ha tenuto una riunione di sicurezza ristretta che è durata circa tre ore, durante la quale il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha presentato le opzioni per la continuazione della campagna nella Striscia di Gaza".
"L'Idf è pronto ad attuare qualsiasi decisione sarà presa dal gabinetto di sicurezza politico-militare", aggiunge la nota.
Il notiziario israeliano Channel 12 sostiene che Netanyahu sottoporrà la decisione di occupare la Striscia di Gaza all'approvazione del governo probabilmente giovedì.
Secondo le fonti del Network la riunione, a cui hanno preso parte anche i ministri Israel Katz e Ron Dermer, si è conclusa con divergenze di opinioni tra la parte politica e il capo di stato maggiore Zamir sull'ipotesi del premier di occupare tutta la Striscia.
La volontà di Netanyahu di occupare Gaza
Funzionari anonimi dell'ufficio di Netanyahu hanno affermato lunedì che il primo ministro stava spingendo l'esercito, che già controlla circa tre quarti di Gaza, a conquistare l'intero territorio, un passo che potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi, aggravare la crisi umanitaria a Gaza e isolare ulteriormente Israele a livello internazionale.
Diverse fonti riferiscono che Zamir si oppone a questa mossa e potrebbe dimettersi o essere costretto a farlo se venisse approvata.
Lunedì sera l'emittente israeliana Channel 12 aveva riferito della decisione di Netanyahu di aver preso la decisione di occupare interamente Gaza.
La dichiarazione è arrivata dopo la diffusione di nuovi video che mostrano ostaggi israeliani detenuti a Gaza, suscitando profondo sconcerto nell’opinione pubblica e forti critiche da parte della comunità internazionale. Secondo Netanyahu, le immagini hanno rafforzato la determinazione a eliminare Hamas, lasciando intendere un allontanamento dalle prospettive di un accordo negoziale. Il premier ha ribadito l’intenzione di assumere il pieno controllo dell’enclave palestinese.
Un documento visionato da Euronews nel dicembre 2023 mostrava come il governo israeliano avesse già ipotizzato un piano simile, che escludeva esplicitamente qualsiasi ruolo per l’Autorità Palestinese (Ap) o per l’agenzia Onu Unrwa nella gestione del territorio e degli aiuti umanitari.
La linea dura di Netanyahu ha però incontrato forti resistenze anche all’interno di Israele, inclusi membri del suo stesso governo e personalità di spicco del mondo accademico e culturale.
Nel frattempo, i negoziati per un cessate il fuoco tra Hamas e Israele rimangono bloccati. I tentativi di mediazione internazionale hanno finora fallito a causa delle profonde divergenze tra le due parti.
Crisi umanitaria a Gaza: decine di civili uccisi mentre cercavano aiuti
Martedì il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas ha fatto sapere che nelle ultime 24 ore sono arrivati negli ospedali della Striscia 87 palestinesi uccisi e 644 feriti negli attacchi israeliani. Il bilancio dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram, è di 61.020 vittime e 150.671 feriti.
Lunedì, funzionari sanitari hanno riferito che decine di palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano di accedere agli aiuti umanitari, altri cinque sarebbero morti di fame. Dallo scorso maggio, centinaia di persone sono state uccise mentre si dirigevano verso i convogli o i punti di distribuzione degli aiuti, secondo quanto riportato da testimoni, funzionari locali e dall’Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
In risposta alla crescente emergenza, alcuni Paesi hanno iniziato a effettuare lanci aerei di aiuti umanitari sulla Striscia. Tuttavia, le Nazioni Unite e diverse Ong hanno sollevato preoccupazioni circa la sicurezza e l’efficacia di tali operazioni: i pallet spesso finiscono in mare o in aree pericolose, obbligando i civili a rischiare la vita per recuperarli. In un caso, una cassa è caduta su una tenda occupata da sfollati.
Domenica almeno 16 persone sono state uccise mentre attendevano i camion degli aiuti delle Nazioni Unite nei pressi del valico di Zikim, principale punto di ingresso per il nord di Gaza. Altre 10 persone sono morte in circostanze simili nel corridoio di Morag, scavato dall’esercito israeliano tra Khan Younis e Rafah.
Nuovo attacco dallo Yemen: missile intercettato
Martedì mattina l’esercito israeliano ha reso noto di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen. Secondo i media locali, si tratterebbe di un’azione rivendicata dai ribelli Houthi, appoggiati dall’Iran.
La scorsa settimana, gli Houthi avevano annunciato l’intenzione di colpire navi commerciali appartenenti a imprese con legami con i porti israeliani. Il gruppo ha invitato i governi stranieri a fare pressione su Israele affinché ponga fine alla sua offensiva militare a Gaza e revochi il blocco sull'enclave palestinese, “per evitare un’escalation ulteriore”.
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