Carestia nella Striscia di Gaza: la Francia sgancia 40 tonnellate di aiuti umanitari

Venerdì la Francia ha sganciato per via aerea quaranta tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza, per aiutare la popolazione palestinese che deve affrontare la carestia.
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha chiesto che Gaza venga "inondata di acqua, cibo e medicinali". Parlando a Franceinfo venerdì, ha ribadito la portata della crisi umanitaria nell'enclave palestinese: "Non c'è più un minuto da perdere".
A Gaza cinquemila bambini ricoverati per malnutrizione acuta dall'inizio di luglio
Il ministro ha riconosciuto che questi aiuti sono "ovviamente insufficienti" per soddisfare i bisogni della popolazione. Martedì Jean-Noël Barrot aveva parlato di "quattro voli che trasportano dieci tonnellate di cibo ciascuno", sottintendendo che sarebbero state effettuate quattro rotazioni.
I lanci aerei umanitari sono ripresi domenica, dopo che l'esercito israeliano ha annunciato una pausa nei combattimenti.
Le prime operazioni aeree sono state effettuate dalla Giordania e dagli Emirati Arabi Uniti. Il Regno Unito è stato il primo Paese europeo a partecipare, seguito da Germania, Belgio e ora Francia, che hanno istituito un "ponte aereo" attraverso la Giordania.
Un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) pubblicato giovedì ha messo in guardia dal drammatico sviluppo della carestia a Gaza.
Dall'inizio di luglio, 5.000 bambini sotto i 5 anni sono stati ricoverati per malnutrizione acuta. Di questi, 63 sono morti di fame. Il ministro degli Esteri francese ha definito la situazione "assolutamente intollerabile".
Parigi denuncia le restrizioni imposte da Israele per l'ingresso di aiuti umanitari
Barrot ha anche denunciato le restrizioni imposte da Israele all'ingresso degli aiuti umanitari. Il ministro degli Esteri francese ha detto che "52 tonnellate (di aiuti) sono in attesa da mesi a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza".
"Il governo israeliano deve ora riaprire tutte le vie di accesso, aeree, terrestri e marittime, per consentire l'accesso massiccio e senza ostacoli degli aiuti umanitari alle popolazioni civili che ne hanno tanto bisogno", ha dichiarato Barrot.
Contemporaneamente, è prevista una rara visita dell'inviato statunitense Steve Witkoff a Gaza.
Witkoff ispezionerà i siti di distribuzione degli aiuti umanitari e incontrerà i residenti locali. Lo scopo di questa missione è di "riferire al presidente (...) per approvare un piano finale per la distribuzione degli aiuti", secondo la portavoce della Casa Bianca.
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