Canada, il governo ferma lo sciopero Air Canada: assistenti di volo obbligati a tornare al lavoro

Il governo canadese è intervenuto d’urgenza per porre fine allo sciopero degli assistenti di volo di Air Canada, costringendo le parti a tornare al lavoro e ad accettare l’arbitrato obbligatorio. La decisione è arrivata sabato dopo che l’interruzione del servizio aveva lasciato oltre 100.000 passeggeri bloccati in tutto il mondo durante il picco della stagione turistica.
“Non è il momento di rischiare un ulteriore impatto sull’economia canadese”, ha dichiarato il ministro federale del Lavoro, Patty Hajdu, annunciando la misura. I circa 10.000 assistenti di volo torneranno quindi in servizio, mentre un arbitro esterno sarà incaricato di dirimere la vertenza.
Disagi per 130.000 passeggeri al giorno
La sospensione delle operazioni ha colpito circa 130.000 viaggiatori al giorno, con 25.000 canadesi bloccati, secondo le stime. Air Canada gestisce una media di 700 voli giornalieri, e il ritorno alla normalità potrebbe richiedere ancora diversi giorni, avverte il ministro Hajdu.
Lo sciopero è stato il culmine di un conflitto contrattuale lungo otto mesi tra la compagnia aerea e il sindacato degli assistenti di volo, rappresentati dalla Canadian union of public employees (Cupe). Venerdì, il sindacato aveva respinto l’offerta di arbitrato volontario proposta da Air Canada, che avrebbe eliminato il diritto di sciopero in cambio di una risoluzione imposta da un terzo.
Salari e lavoro non retribuito al centro della disputa
Al cuore della contesa ci sono le condizioni salariali e il riconoscimento del lavoro non retribuito, come le ore passate a bordo prima del decollo o dopo l’atterraggio. “Non possiamo lavorare gratis”, ha dichiarato Natasha Stea, assistente di volo e presidente del sindacato locale. “Siamo affranti per i nostri passeggeri, ma questa lotta è necessaria”.
La maggior parte degli assistenti di volo sono donne (circa il 70 per cento), e secondo Stea ci sono forti disparità rispetto ad altre categorie, come i piloti — in gran parte uomini — che hanno ottenuto un importante aumento salariale l’anno scorso.
L’ultima proposta di Air Canada prevedeva un aumento del 38 per cento in quattro anni, inclusi benefit e pensioni. Ma il sindacato ha bocciato l'offerta, ritenendo insufficiente l’8 per cento proposto per il primo anno, specialmente alla luce del tasso d’inflazione.
Passeggeri esasperati, ma comprensivi
Molti passeggeri si sono detti frustrati ma solidali con le richieste del personale di bordo. Alex Laroche, 21 anni, con un viaggio in Europa a rischio, ha raccontato di aver valutato soluzioni alternative, ma i nuovi biglietti costano più del doppio dei 3.000 dollari già spesi. “Ero arrabbiato all’inizio, poi ho capito: il loro salario è a malapena vivibile”, ha detto.
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