Crisi della birra in Germania, boom delle analcoliche: l’Italia regge ma cambia gusto

Un birrificio situato a meno di mezz’ora dagli ex confini della Germania dell’Est ha cessato la produzione lo scorso anno perché servivano 12 milioni di euro per ammodernare gli impianti. “I birrai possono sopportare molto, ma con le vendite in calo e i costi in aumento non c’è più margine per pianificare sul lungo termine”, ha dichiarato Richard Hopf, direttore dell’azienda familiare che oggi scheggia il processo di chiusura.
Questa vicenda è emblematica della crisi che sta colpendo centinaia di birrifici in Germania. L’inflazione, il caro energia e il calo dei consumi hanno eroso i margini produttivi. Il crollo dei consumi è evidente: la produzione di birra ha registrato una flessione del 6,3 per cento nella prima metà del 2025 rispetto all’anno precedente. In parallelo, il consumo pro capite annuo è sceso da 98 litri nel 2017 a circa 88 litri nel 2024.
Un forte contributo a questa battuta d’arresto arriva dal cambiamento delle abitudini dei giovani, in particolare della Generazione Z, per i quali la birra alcolica è sempre più rara: il consumo non è più quotidiano ma un lusso occasionale, e spesso vengono preferite versioni analcoliche.
Le ripercussioni economiche sono tangibili: tra il 2023 e il 2024, ben 52 birrifici hanno chiuso, il calo maggiore degli ultimi trent’anni. E non si tratta di chiusure isolate: nel 2024 le vendite di birra in Germania sono calate del 15 per cento rispetto al 2014, con un volume sceso da 8 a 6,8 miliardi di litri. Anche le esportazioni sono in diminuzione, con un calo del 6 per cento.
In risposta, l’industria sta virando verso bevande più leggere, come radler e bibite frizzanti, e punta con forza sul segmento analcolico che continua a crescere: oggi rappresenta circa il 10 per cento del mercato, e la produzione è quasi raddoppiata in un decennio. Anche l’Oktoberfest, cuore della cultura birraria tedesca, ha iniziato a offrire opzioni analcoliche nei suoi gazebo.
Holger Eichele, presidente dell’Associazione dei birrai tedeschi, avverte: "La situazione è preoccupante. Le condizioni sono difficili e anche aziende secolari potrebbero essere costrette a chiudere".
Birra: confronto Germania-Italia
In Germania, la produzione di birra alcolica ha registrato un calo significativo negli ultimi dieci anni: da circa 8,4 miliardi di litri nel 2014 a 7,2 miliardi nel 2024, segnando un -14 per cento. Parallelamente, la birra analcolica ha quasi raddoppiato il suo volume, passando da 295 milioni a 579 milioni di litri nel 2024 (+96 per cento). Nel 2023, a livello Ue, la produzione di birra tradizionale è diminuita del 5 per cento, mentre quella analcolica è aumentata del 13,5 per cento, con la Germania in prima linea in entrambe le categorie.
In Italia, il consumo pro capite nel 2024 si attesta a 36,4 litri all’anno, in lieve diminuzione rispetto ai 37,1 litri del 2023. Tuttavia, il mercato evidenzia contraddizioni: nonostante la flessione dei consumi, la spinta verso soluzioni più salutari è ben presente. Il consumo totale di birra nel 2024 ha raggiunto 21,5 milioni di ettolitri, con una crescita continua rispetto a un decennio fa.
In particolare, le birre analcoliche o a bassa gradazione stanno guadagnando terreno: circa un terzo dei fruitori di birra le preferisce a quelle tradizionali, con una popolarità ancora più alta tra i giovani (Gen Z e Millennial). Secondo un report di Carlsberg Italia e Assobirra, nel 2024 il consumo di birra analcolica è aumentato del 13,4 per cento.
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