Germania, Söder sfida il governo: “Stop al sussidio di cittadinanza per tutti i rifugiati ucraini”

Il ministro presidente della Baviera, Markus Söder (Csu), lancia un attacco diretto all'accordo di coalizione del governo federale tedesco, chiedendo la fine dell'erogazione dell'indennità di cittadinanza a tutti i rifugiati ucraini, compresi quelli già presenti in Germania.
In un'intervista alla Zdf andata in onda domenica, Söder ha criticato duramente l’attuale sistema di prestazioni sociali, sottolineando che nessun altro Paese europeo concede ai rifugiati dall'Ucraina benefici così estesi. Secondo il leader della Csu, questa generosità rappresenterebbe un disincentivo all’inserimento lavorativo, nonostante le buone qualifiche di molti ucraini.
Cosa prevede il patto di coalizione
Nel patto di coalizione tra Cdu/Csu e Spd, è stato stabilito che solo i rifugiati ucraini arrivati dopo il 1° aprile 2025 riceveranno in futuro i sussidi previsti dalla legge per i richiedenti asilo, anziché l'indennità di cittadinanza. Tuttavia, la normativa non è ancora entrata in vigore, e anche chi è arrivato dopo quella data continua a ricevere il sostegno economico più elevato.
Söder contesta questo approccio, sostenendo che la misura dovrebbe essere retroattiva e riguardare tutti i rifugiati ucraini presenti nel Paese. Una proposta che, se attuata, modificherebbe radicalmente l’attuale politica d’asilo tedesca e rischia di creare nuove tensioni all’interno della coalizione.
Secondo una risposta del ministero federale degli Affari sociali a una richiesta dell’AfD, la Germania spenderà nel 2024 circa 46,9 miliardi di euro per l’indennità di cittadinanza. Di questi, ben 6,3 miliardi sono destinati a beneficiari ucraini. La somma complessiva destinata agli stranieri raggiunge i 22,2 miliardi di euro.
Il dibattito sulle prestazioni sociali ai rifugiati è destinato a infiammare ulteriormente il confronto politico in vista dell’attuazione delle riforme concordate, tra tensioni di bilancio, consenso popolare e politiche di integrazione.
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