Francia, premier Bayrou chiude sulle pensioni: escluso l'abbassamento dell'età a 62 anni

La riforma delle pensioni continua a dividere la scena politica francese, dopo avere fatto cadere il governo di Michel Barnier lo scorso dicembre.
Domenica, sul canale radio France Inter, il primo ministro François Bayrou ha chiuso la porta al ritorno all'età pensionabile a 62 anni, rispetto ai 64 previsti dalla legge attuale.
Questa dichiarazione ha colto di sorpresa i rappresentati dei sindacati dei lavoratori e degli industriali, coinvolti nel tavolo delle trattative che si è riunito ogni giovedì per proporre miglioramenti alla riforma pensionistica (e che si è guadagnato il nomignolo di "conclave").
La decisione di Bayrou, che sembra troncare ogni discussione sulla riforma delle pensioni, è stata fortemente criticata dalle parti sociali e da diversi esponenti della sinistra.
"È perfettamente possibile tornare a 62 anni", afferma François Hommeril, capo della Cfe-Cgc, il sindacato dei dirigenti. "C'è tutta una serie di parametri che possono essere mobilitati e che hanno un impatto molto più immediato e molto più solido a medio termine rispetto allo spostamento dell'età pensionabile legale", ha dichiarato Hommeril a Franceinfo.
Il negoziatore del sindacato dei lavoratori Cgt, Denis Gravouil, ha definito la decisione "scandalosa", mentre il deputato socialista Jérôme Guedj ha denunciato il "disprezzo per le parti sociali" insito nella mossa del premier francese.
"Le consultazioni sono state riaperte con l'idea che non ci fossero totem o tabù, per cui si poteva discutere di tutto. E ora si chiude completamente la porta", ha scritto Guedj.
Il partito di sinistra radicale La France Insoumise (LFi) ha espresso critiche particolarmente forti. La capogruppo del partito all'Assemblea Nazionale, Mathilde Panot, ha accusato François Bayrou di "mentire e tradire il suo impegno sulle pensioni".
Il suo predecessore alla presidenza del gruppo parlamentare e leader storico di LFi, Jean-Luc-Mélanchon, ha parlato di "un mucchio di sciocchezze" e ha ritenuto che il "conclave" sia "finito", respingendo l'argomentazione di Bayrou secondo cui il rinvio dell'età pensionabile sarebbe giustificato dal contesto internazionale di tensioni.
Il governo si schiera dietro Bayrou
D'altro canto, il ministro dell'Economia Éric Lombard, ha espresso il suo sostegno a capo dell'esecutivo, sottolineando l'importanza di mantenere il dialogo con le parti sociali.
"Insieme al primo ministro, sono tra coloro che ritengono che il dialogo sociale sia assolutamente essenziale", ha dichiarato Lombard.
Pur assicurando di "avere fiducia nelle parti sociali", la ministra del Bilancio Amélie de Montchalin ritiene che il ritorno al pensionamento a 62 anni "non sia realistico".
"Il pensionamento a 62 anni, con il quadro che è stato fissato per riportare il sistema pensionistico all'equilibrio nel 2030, non è che stiamo dicendo che è finito o non è finito, è solo che non è realistico", ha affermato de Montchalin.
François Bayrou, a capo di un governo di minoranza, ha accettato di riaprire le discussioni sull'impopolare riforma del 2023, compresa la contestata misura di innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni, per ottenere il tacito sostegno dei socialisti ed evitare una serie di mozioni di censura.
Ha incaricato i rappresentanti dei sindacati e delle imprese di discutere le possibili modifiche al testo, affermando che tutte le opzioni sono sul tavolo, purché le proposte garantiscano l'eliminazione del deficit di finanziamento.
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